Elezioni anticipate alla regione siciliana, praticamente quasi subito per spiazzare tanto gli alleati quanto il centrosinistra. Tornano le voci di dimissioni di Nello Musumeci da Presidente della Regione. L’idea che serpeggia nei corridoi di Palazzo d’Orleans era stata anticipata dal BlogSicilia addirittura a novembre dello scorso anno.

L’anticipazione di BlogSicilia

Era il 23 novembre quanto per la prima volta si parlò di questa possibile strategia. Dimissioni all’inizio del 2022, fra gennaio e marzo ma più probabilmente proprio a febbraio. L’ipotesi era suggestiva ma non ancora concreta ma l’idea rimbalzava già allora fra i corridoi dei palazzi che contano. Qualcuno avrebbe suggerito al Presidente della Regione Nello Musumeci questa strategia per spiazzare gli avversari e cambiare e carte in tavola in vista delle candidature.

Ipotesi congelata fino ad oggi

L’ipotesi, però, era rimasta congelata e fra gennaio e marzo non è accaduto nulla. Adesso, vista l’impasse del centrodestra sia per la Regione che per la scelta del candidato sindaco di Palermo, Musumeci torna a pensarci ma i tempi cominciano ad essere troppo stretti.

Le date possibili

Il primo tema da affrontare è il raggiungimento dei 4 anni e mezzo di legislatura. Mandare a casa l’Ars prima del 15 giugno significherebbe impedire che ai deputati scatti la pensione e sarebbe una rivolta contro le scelte del presidente. una rivolta che si potrebbe pagare alle urne. Scartata, dunque, l’ipotesi di accorpare le regionali con le amministrative del 12 giugno anche perché sarebbe complesso gestire questo flusso di dati insieme per uffici e seggi, le date ipotizzate per le elezioni anticipate alla regione, dunque, diventerebbero due: il 19 e il 26 giugno.

Considerato che chiamare alle urne i Sicilia tre domeniche di fila potrebbe essere controproducente si fa strada l’ipotesi 26 giugno accorpando le regionali agli eventuali ballottaggi possibili9 in 13 dei 120 comuni al voto.

I tempi rischiano di non esserci più

Considerati i tempi di legge, però, l’ipotesi potrebbe essere già tramontata. Per poter votare il 26 giugno, considerati i tempi minimi per l’indizione dei comizi, la presentazione delle loiste ed il voto, Musu8meci dovrebbe dimettersi entro la fine della prossima settimana.

Tecnicamente possibile ma politicamente difficile

Tecnicamente sarebbe una scelta possibile ma significherebbe lasciare la barca regionale in balia di se stessa durante la trattazione della legge di bilancio e di quella di stabilità. La finanziaria., infatti, non è ancora pronta e in aula non arriverà prima del 26 aprile.

Restano ipotesi di voto a luglio ma l’effetto spiazzante sarebbe dimezzato così come verrebbe addirittura azzerato in caso di voto a settembre con dimissioni dopo l’approvazione della finanziaria.

La strategia era valida ma se applicata entro marzo coda resa impossibile proprio dalle difficoltà della finanziaria regionale

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