Leoluca Orlando, le elezioni regionali e il ‘sogno americano’. Non quello propinato in tutte le salse dalla letteratura cinematografica statunitense, ma il suo ‘sogno americano’. Si perchè il sindaco di Palermo, questo è noto, ha grandi relazioni internazionali soprattutto in Germania, in parte nei paesi baschi e in larga parte con i Clinton negli States.

Relazioni note, talmente note che il suo rivale nella corsa a sindaco di Palermo (l’unico fino ad ora noto) Fabrizio Ferrandelli, ha voluto far girare in Sicilia la sua fotografia con Bill Clinton. Una sorta di ‘sfregio’ si dice in gergo al rivale Orlando, un modo per dire ‘anche io posso’.

Ma piccoli messaggi trasversali a parte, le relazioni internazionali del sindaco non sono un mistero. E per questo da qualche tempo gira voce che la exit strategy di Orlando che non vorrebbe più candidarsi alla Regione e che starebbe stretto sulla poltrona di sindaco, verrebbe proprio dall’America.

Se Hillary Clinton dovesse vincere le presidenziali di novembre contro Donald Trump, le possibilità di Orlando di andare a ricoprire un ruolo da ‘superconsulente’ non sono poi così recondite. E di ruoli per l’italiano antimafioso per eccellenza che parla tante lingue, conosce le costituzioni del Mondo, vanta relazioni internazionali amichevoli in molti angoli del pianeta, ce ne sono a bizzeffe in quel che è il mega stato federale americano. Vuoi che l’amica Hillary non ne trovi uno per il buon Leoluca.

Ecco servito il sogno americano del paladino di Palermo. Ma in queste ore il sogno vacilla. I sondaggi sulla Clinton non sono proprio ‘buoni’, anche se dopo il confronto tv avrebbe guadagnato un punto. L’elezione è tutt’altro che scontata e lungo questo sprint la first lady dovrà seminare qualcos’altro per garantirsi l’elezione. Se dovesse salire Trump non c’è storia, ma anche se dovesse toccare alla Clinton gli spazi cominciano ad essere occupati da chi serve proprio a questo sprint.

Conti che, in vista delle elezioni regionali e amministrative, il sindaco di Palermo sa fare bene. E infatti chi gli sta vicino comincia a dire che di America non si parla più. Luca farà forse ‘allargare’ la poltrona di sindaco ma su quella vuole restare puntando magari alla riconferma anche quale sindaco metropolitano che amplia facoltà e poteri di quell’incarico.

Ma venuta meno ormai ufficialmente la candidatura di Enzo Bianco alla presidenza della Regione siamo poi così sicuri che Orlando non voglia più provarci e candidarsi alle elezioni regionali? Lui ai suoi dice di no e si professa convinto di poter vincere di nuovo a Palermo senza poi incontrare troppe resistenze. I 5 stelle, in fondo, non hanno ancora espresso un candidato credibile, Ferrandelli lo ha già battuto e il Centrodestra in Sicilia non è più quello di una volta. Almeno queste le valutazioni di Orlando nelle segrete stanze. E lui, fino ad ora, difficilmente ha sbagliato una analisi politica. Forse sottovalutò Cuffaro nel lontano 2001, e poi ancora alla riconferma di Cammarata (sempre sottovalutando Cuffaro e il suo ‘si scrive Cammarata ma si legge Cuffaro’) forse…