Invertire la rotta e fissare linee chiare sul diritto all’abitare contro l’emarginazione sociale. Un problema diffuso in tutto il territorio nazionale ha un punto di partenza: la Commissione Hous della Comunità europea sbarca in Sicilia per dare uno scossone al problema radicato degli “ultimi” e del diritto alla Casa. Per la prima volta l’Unione Europea affronta in maniera organica il tema dell’abitare, riconoscendolo non solo come questione economica ma come leva di inclusione sociale e sviluppo.
La casa come bene irraggiungibile
Precarietà, diritto alla casa e costi abitativi sempre più impraticabili. Se da un lato l’aumento dei costi di vita ha reso la casa un bene sempre più irrealizzabile per le fasce più deboli, dall’altro si rischia che anche i ceti medi e le famiglie che un tempo godevano di maggiore stabilità economica possano scivolare in situazioni di instabilità.
“L’accessibilità alla casa sta diventando sempre più critica: non solo per le fasce che da sempre incontrano difficoltà, come dimostra bene questa zona, ma anche per strati di popolazione che, a causa del calo del potere d’acquisto e dell’aumento dei costi abitativi, rischiano lentamente di scivolare nella povertà – spiega Irene Tinagli, Presidente della commissione speciale del Parlamento europeo sulla Crisi abitativa- la casa oggi è un elemento discriminante: definisce chi può avere accesso a servizi, opportunità e una vita dignitosa, e chi invece resta escluso. Questo è inaccettabile per un’Europa che vuole promuovere inclusione, unità e coesione sociale”.
L’obiettivo è quindi quello di fornire soluzioni, avviare un processo condiviso mettendo a disposizione strumenti e risorse utili alle amministrazioni locali, regionali e nazionali affinché si interrompa il gap che attanaglia Palermo, come il resto d’Europa.
Lo Zen: un punto di partenza per la rigenerazione urbana
Si è partito, stamani 18 settembre, dall’analisi del territorio cittadino: il quartiere Zen è il punto di partenza. Il piano Casa, previsto per il prossimo anno, mira alla riqualificazione e reinserimento nel tessuto sociale delle fasce più deboli. La commissione speciale ha quindi deciso di avviare un monitoraggio che includesse le grandi città: dalle regioni settentrionali dello stivale fino alle realtà meridionali, con particolare attenzione alla Sicilia.
In questo quadro il quartiere Zen di Palermo emerge come caso simbolico: “La commissione speciale ha un ruolo fondamentale: quello di stimolare e avanzare proposte. Dopo un’adeguata valutazione, raccogliamo tutte le iniziative che riguardano l’intero territorio europeo. In questo percorso, oltre a considerare l’Italia settentrionale, abbiamo voluto approfondire anche le condizioni abitative del Mezzogiorno e, in particolare, della Sicilia” spiega Marco Falcone, eurodeputato del Partito popolare europeo.
Dopo un primissimo sopralluogo al quartiere periferico palermitano, l’obiettivo risulta essere lo stesso: la rigenerazione urbana. “Dobbiamo fare in modo che i cittadini dello Zen non si sentano di serie B, ma di serie A. Vanno inclusi pienamente, come palermitani, siciliani, italiani ed europei”.






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