Riparazione del forno crematorio, gare per i campi d’inumazione e trasferimenti per tumulazioni al cimitero di San’Orsola: è questo il piano che il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha esposto nella seduta straordinaria di Consiglio Comunale, convocata per trovare soluzioni all’emergenza cimiteriale in atto al camposanto dei Rotoli. Un primo cittadino che ha condotto un lungo intervento, rappresentando più volte l’esigenza di approvare il piano triennale delle opere pubbliche.

Leoluca Orlando sulle bare a deposito

Una convocazione d’Aula chiesta a chiare lettere dal presidente del Consiglio Comunale Salvatore Orlando. Ciò, in seguito al forte agone politico generatosi in settimana a seguito dell’esplosione di alcuni feretri a deposito nel cimitero dei Rotoli. Il sindaco ha così deciso di esporre il suo piano per risolvere un’emergenza in atto già da diciotto mesi.

“Avevo annunciato che avrei adottato un’ordinanza per superare le criticità. L’immediata convocazione del Consiglio Comunale mi ha portato doverosamente ad attendere se ci sono determinazioni tali da poter modificare l’atto. Un’ordinanza che adotterò nei prossimi giorni per velocizzare l’azione degli uffici. L’attuale situazione del cimitero dei Rotoli, al centro dell’attenzione e delle polemiche, costituisce un problema importante. Abbiamo cercato di dare una risposta, pur nell’attuale condizione del Comune di Palermo, in carenza di risorse e di personale, quest’ultimo anche per doverose azioni dell’autorità giudiziarie”.

“Oltre novecento bare a deposito”

Secondo quanto ha dichiarato Leoluca Orlando, ad oggi le salme a deposito sono 920. Di queste circa 500 aspettano posto nei campi di inumazione, mentre 420 sono in attesa di tumulazione. “Delle 920 salme a deposito, 420 sono in attesa di tumulazione, 500 di inumazione. Settantadue famiglie hanno dato l’autorizzazione alla traslazione nel cimitero di Sant’Orsola, di cui 14 già avvenute. Ma il trasferimento va a rilento per grosse difficoltà burocratiche, amministrative e organizzative dovute soprattutto all’insufficienza dei carri funebri e del personale impegnato anche in altri inderogabili servizi”.

“Sulle 348 salme rimanenti, l’orientamento dell’Amministrazione è di procedere con ordinanza il trasferimento, ponendo a carico gli 800 euro.  In caso di mancato pagamento, bisognerà provvedere in maniera coattiva all’incasso della somma”. Sviscerando il numero di salme rimasto, si apprende che 65 famiglie non sono interessate al trasferimento; 47 non hanno dato risposta mentre 176, secondo quanto dichiara il sindaco “hanno espresso la loro disponibilità, ma hanno problemi economici. Problema che possiamo aggirare con l’iscrizione a ruolo”.

Progetti, trasferimenti e il ricorso ai privati

Leoluca Orlando fa poi il punto sulle disponibilità economiche e sulle carenze di personale. Il primo cittadino non esclude il ricorso ai privati, per supplire alle difficoltà riscontrate. “Per la gran parte degli interventi emergenziali, i soldi ci sono. Sui problemi di personale, gli operai hanno proceduto a 1600 tumulazioni ma non alle inumazioni, a causa di problemi di spazio. Abbiamo avuto 40 dipendenti sottratti al servizio per problemi con l’autorità giudiziaria, sostituiti con uno sforzo enorme con 20 nuove unità”.

“Dall’8 luglio fino al 6 agosto, lo staff della confraternità di Santo Spirito ha già liberato 187 loculi su cui bisognerà fare solo il trasporto fisico, visto che l’Asp è già intervenuta sulle procedure di mineralizzazione. A pieno regime prevediamo un trasferimento giornaliero di 12 salme. Contiamo così di procedere ad un trasferimento di 40 salme a settimana. Qualora il personale non fosse sufficiente, potremmo fare ricorso alle disponibilità delle agenzie di pompe funebri. E’ chiaro che non possiamo accettare la gratuità in quanto sono aziende concessionarie del Comune. Le ditte potranno quindi fare un’offerta simbolica”.

Sui campi di inumazione, il sindaco ha poi puntualizzato sul progetto riguardante la sezione 453, nel quale si dovrebbero determinare poco meno di 200 nuove fosse. Un progetto da 717.000 euro, le cui risorse sono già accontonate, ma sul quale serve il via libera dal consiglio comunale, che deve approvare il piano triennale delle opere pubbliche. Questione simile riguarda il forno crematorio. “Sugli interventi a medio termine, abbiamo il revamping del forno crematorio, dal costo 245.000 euro. Lavoro soggetto all’approvazione del piano trienanle delle opere pubbliche e che verrebbe completato in circa sei mesi”. E situazione uguale riguarderebbe anche il progetto di 430 loculi fuori terra prefabbricati, sul quale vi è il piano esecutivo.

 

 

 

 

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