No alla sanatoria per chi ha occupato abusivamente un immobile popolare, dunque destinato ad un legittimi assegnatario, scavalcando, così la graduatoria. Il Sunia regionale interviene sulla sanatoria prevista dall’articolo 45 della finanziaria per chi ha occupato abusivamente gli alloggi popolari dopo il 2001, esprimendo un giudizio negativo.

“E’ un provvedimento – dice una nota della segreteria regionale- che degrada il principio costituzionale di legalità e uguaglianza dei cittadini e che peraltro non risolve l’annoso e ormai drammatico problema dell’emergenza abitativa nella nostra regione, soprattutto nelle aree metropolitane”.

“Ogni possibile forma di sanatoria – rileva Giusy Milazzo, segretaria regionale del Sunia- discrimina chi da decenni è in graduatoria per l’assegnazione di una casa popolare e che rispetta la legge. In Sicilia sono circa 25.000 le persone in graduatoria per l’ottenimento di un alloggio”.

Nella nota il Sunia sottolinea inoltre la “mancanza di confronto con le associazioni di rappresentanza” e il fatto che “non è affrontato il problema delle morosità incolpevole per tutti coloro che non possono pagare il canone perché hanno perso il lavoro o per altri gravi motivi”.

Per il sindacato inquilini “il problema dell’abusivismo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica non può essere affrontato senza una riforma complessiva del sistema di gestione del patrimonio abitativo pubblico (IACP) che in Sicilia non è mai stata attuata , mentre ci sono regioni dove si sono fatte più riforme adeguando il sistema ai cambiamenti sociali che si sono succeduti nel tempo”.

“Siamo, ormai in una grave situazione di emergenza sociale che può esplodere da un momento all’altro – dice Milazzo- la Regione siciliana ha il dovere morale e politico di cambiare rotta e risolvere in modo strutturale il problema e non con i soliti provvedimenti superficiali di scarsa efficacia come finora ha fatto”.

(nella foto di repertorio uno sfratto sbloccato dagli attivisti)