I Comuni che hanno smaltito i rifiuti non gestibili in loco spedendoli fuori regione o addirittura all’estero, rilanciano il loro grido d’aiuto dopo che sono venuti improvvisamente a mancare 45 milioni di euro che la stessa Regione aveva stanziato proprio per coprire questi costi aggiuntivi ed evitare l’aumento della tasse rifiuti in quei Comuni. Un costo, riferito al secondo semestre 2022 e al primo 2023, che non sarà coperto per effetto dell’annullamento del provvedimento che stanziava le somme. una notizia che, peraltro, arriva quando per i sindaci è troppo tardi anche per l’eventuale aumento retroattivo della Tari. Dunque soldi che vanno a gravare direttamente sui bilanci del comuni.

L’allarme di una settimana fa

L’allarme i sindaci lo hanno lanciato una settimana fa e prontamente erano arrivate le rassicurazioni regionali: “Abbiamo recepito il grido d’aiuto dei sindaci siciliani e dell’Anci e siamo già a lavoro, su indicazione del presidente della Regione Renato Schifani, per rifinanziare gli aiuti ai Comuni per compensare gli aumenti dei costi a seguito del trasferimento all’estero dei rifiuti. Resterà confermata la dotazione da 45 milioni utile a mettere in sicurezza i bilanci delle amministrazioni locali e, soprattutto, a scongiurare aumenti dei tributi a carico dei cittadini. Nel primo documento legislativo in Ars sarà presentato un emendamento che darà copertura ai maggiori oneri per i Comuni”. Lo dichiarano gli assessori regionali all’Economia, Marco Falcone, e all’Energia, Roberto Di Mauro, rispondendo alle sollecitazioni dell’Anci sui fondi regionali per gli extracosti nel settore.

Comuni, “Non posiamo più aspettare

“Torniamo a ribadire l’urgenza di ottenere risposte puntuali da parte del Governo regionale rispetto all’utilizzo di 45 milioni a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione in favore delle amministrazioni comunali per garantire la copertura dei cosiddetti “extra-costi” nel settore rifiuti” precisa adesso il Comitato direttivo dell’ANCI Sicilia che, al culmine di una nuova riunione, ha ricordato come questi fondi “servano a coprire risorse già iscritte in bilancio senza cui la già precaria situazione finanziaria di molti comuni subirebbe un ulteriore contraccolpo negativo”.

“Siamo certi che gli assessori Falcone e Di Mauro, come hanno assicurato nei giorni scorsi, si stiano impegnando a rifinanziare gli aiuti ai comuni che, previsti dal DDG n. 1389 del 7 novembre 2023, sono stati inspiegabilmente cancellati dall’Assessorato all’Energia , ma bisogna accelerare i tempi. Per questi motivi e a salvaguardia dei bilanci comunali attendiamo a breve una convocazione da parte del Governo regionale per avere certezze sulla compensazione legata alla revoca del decreto”.

“Ricordiamo – ha concluso il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani, Paolo Amenta – che queste risorse dovevano coprire i sovra-costi del secondo semestre 2022 e del primo semestre 2023. Si ribadisce la necessità di intervenire anche sul secondo semestre 2023 e sul bilancio 2024”.

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