L’asse Roma-Palermo del Partito di Salvini serra le fila e questa mattina si raduna in conferenza stampa a Palazzo delle Aquile per lanciare strali al sindaco della città. Presente il senatore Luca Briziarelli, il deputato regionale Vincenzo Figuccia e i consiglieri comunali Sabrina Figuccia, Igor Gelarda, Alessandro Anello.
Il Commissario regionale Stefano Candiani interviene in videoconferenza denunciando ancora una volta “la gestione ridicola del sindaco di Palermo che dovrebbe dedicarsi ad altro”.
“Palermo non può affrontare contemporaneamente le due emergenze, sanitaria e quella dei rifiuti – interviene così il neo coordinatore provinciale a Palermo Vincenzo Figuccia – strade sporche, cumuli di “munnizza” ovunque sono la triste antifona con cui i palermitani non possono continuare a convivere. La discarica di Bellolampo è ormai una vera e propria bomba ecologica e si rischia davvero il disastro ambientale. Un dossier di criticità: la differenziata è ai minimi nazionali con una raccolta porta a porta ridicola che coinvolge appena un decimo della totalità dei residenti, centri di raccolta comunali inesistenti nelle grandi periferie”.
“Il Comune di Palermo – ha poi proseguito Sabrina Figuccia – ha delle responsabilità enormi considerati i diversi decenni a guida Orlando che hanno generato solo sfracelli. Sarebbero tanti gli interrogativi senza risposte. Perché la società dei rifiuti che costa 150 milioni l’anno non ha un piano industriale all’altezza? Perché a fronte dell’ordinanza del capo Dipartimento della Protezione Civile n. 513 del 8 marzo 2018 che conferiva poteri al Presidente della Regione Siciliana nel settore dei rifiuti, di fatto non è accaduto nulla? Non sono stati realizzati i 7 impianti che dovevano essere messi in campo, non sono stati utilizzati 62 milioni a valere sul fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020, non sono state utilizzate le deroghe e soprattutto non si sono realizzati i 6 impianti su Castellana Sicula, Trapani, Casteltermini e né tantomeno sono stati utilizzati i 28 milioni di euro che attraverso il Patto per il Sud dovevano garantire una nuova capacità di 960 mila metri cubi attraverso la realizzazione della settima vasca. Siamo al collasso e per questo abbiamo voluto con forza la presenza del senatore Briziarielli che è stato protagonista di azioni ispettive in Senato e di proposte che oggi ci vengono rappresentate con determinazione”.
Il senatore Briziarielli dal canto suo sottolinea come “l’ordinanza sindacale numero 147 dello scorso ottobre, autorizzi un conferimento in discarica surreale e improponibile.
“Di fronte al fallimento dell’amministrazione comunale che non ha saputo dare le giuste indicazioni alla Rap ci ritroviamo con questa emergenza da terzo mondo” ha affermato Alessandro Anello.
A chiudere Igor Gelarda: “Noi come Lega stiamo presentando alcuni punti, sette in tutto, che vogliono risolvere definitivamente il problema rifiuti in città e chiudere una volta per tutte, questa triste pagina”.
Ecco i 7 punti proposti dalla Lega per risolvere il problema rifiuti a Palermo.
“Il perché del fallimento della differenziata: Nell’attesa della realizzazione della settima vasca da parte della Regione, che ci permetterebbe di superare l’emergenza per alcuni mesi, bisogna puntare ad incrementare la differenziata, che oggi, con il porta a porta, coinvolge appena 240 mila cittadini, poco più di un terzo dei palermitani- dichiara Igor Gelarda, capogruppo della Lega a Palermo. E non può essere incrementata perché troppo dispendiosa sia in termini economici, sia come personale per la Rap. I costi sono alti perché rifiuti come ingombranti, carta, vetro e plastica non vengono trattati autonomamente a Bellolampo, ma affidati a ditte esterne, con costi di gestione molto più alti. Anche in termini di personale, questo sistema di porta a porta, sarebbe insostenibile se estesa a tutta la città, perché necessiterebbe di altri 600 dipendenti Rap. Un numero assolutamente impensabile”.
Per questo dobbiamo puntare su:
1) Abbattimento Costi e realizzazione impianti: Per abbassare i costi di gestione e migliorare la qualità dei rifiuti bisogna trasformare Bellolampo in polo tecnologico autonomo. A Bellolampo devono essere costruiti impianti per i rifiuti ingombranti e la frazione secca (Carta Vetro e plastica)- mai realizzati dal comune di Palermo- potenziamento dell’attuale TMB e della produzione del Biometano. Questo ci permetterebbe di abbassare fortemente i costi della gestione rifiuti, specialmente della differenziata, e di migliorarne la qualità del trattamento, con una ricaduta immediata sulla città.
2) Estensione differenziata a tutto il territorio: Una volta abbassati i costi di gestione si deve estendere la differenziata a tutta la città. Una differenziata mista tra stradale, cioè il conferimento nei bidoni per strada, e porta a porta. Ponendosi l’obiettivo di almeno il 70% complessivo.
3) Aumento dei centri comunali di Raccolta, i cosiddetti ccr per il conferimento di ingombranti, che devono diventare almeno 20 in tutta la città, contro i 5 attuali.
4) Progetto di tariffazione puntuale. Una volta potenziata la differenziata ed aumentati i ccr si può immaginare un “progetto di tariffazione puntuale” con telematizzazione dei centri comunali di raccolta e sgravi sulla Tari in base alla quantità di rifiuti che ogni palermitano sarà in grado di portare ai ccr. Si applicherebbero, insomma, degli sconti Tari, in base ai chilogrammi di rifiuti che i cittadini porteranno nei ccr.
5) Potenziamento della Rap. E’necessario un potenziamento della Rap tanto di personale, con passaggio da altre società interne del comune ma anche attraverso assunzione di Personale esterno. Necessario anche potenziare il parco macchine, specialmente per lo spazzamento meccanico.
6) Termovalorizzatore: Sin da subito bisogna lavorare su di un termovalorizzatore, vincendo le resistenze del Governo nazionale, che fino ad oggi si è opposto. Considerato che i tempi complessivi tra autorizzazione, progettazione e realizzazione sono molto lunghi. Ovviamente il termovalorizzatore avrà un senso quando si scenderà sotto il 20% di rifiuti conferiti in discarica, come avviene già ad esempio in Lombardia, Piemonte o a Bolzano. Dove i termovalorizzatori producono energia elettrica per migliaia di persone.
7) Utilizzare reddito di cittadinanza: Utilizzare i percettori del reddito di Cittadinanza, che a Palermo sono oltre 30 mila, per 1) Potenziare il ritiro ingombranti a domicilio 2) il loro impiego sistematico negli ambiti territoriali per lo spazzamento manuale. Con circa 900 percettori di Rdc, cioè appena il 3% di quelli presenti a Palermo, ci sarebbe la possibilità di coprire per 5 giorni a settimana tutta la città.
“Tutte queste cose non sono state mai fatte dall’amministrazione comunale di Palermo e solo durante l’attuale gestione Rap qualche cosa si è cominciata a muovere. Ma ormai non c’è più tempo da perdere e bisogna intervenire immediatamente”, conclude Gelarda.
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