Dichiarazioni ufficiali dall’assessore a rifiuti e Energia Vania Contrafatto e dagli uffici non ne arrivano, ma l‘incontro di oggi al Ministero dell’Ambiente non ha avuto i toni sereni della precedente verifica. i ritardi di palermo nel trattare la riforma dei rifiuti in giunta non sono piaciuti ma soprattutto non sono piaciuti due documenti ufficiali che di discostano da quanto era stata stabilito il 29 maggio scorso.
Si complica ulteriormente la situazione rifiuti per la Sicilia e si vede all’orizzonte il rischio di un commissariamento che tagli fuori l’intero sistema regionale dalla gestione dei rifiuti.
A prescindere dai ritardi sono due gli elementi che rischiano di far scoppiare lo scontro. Il primo è legato alle modifiche che sarebbero in preparazione alla bozza di riforma che l’assessore Contrafatto ha inviato in giunta. con una lettera ufficiale il dirigente generale Maurizio Pirillo ha indicato la direzione che il governatore vuole far prendere alla riforma. Non più ente unico ma tre o quattro autorità di gestione e sistema integrato per aree. Insomma niente carrozzone Eser ma aziende di dimensioni più piccole e modifiche alla struttura del personale, dei mezzi.
Una scelta che va in direzione assolutamente opposta rispetto agli accordi, ma fin qui sarebbero solo annunci di intenzioni. A far saltare letteralmente sulla sedia i funzionari ministeriali è stata, invece, l’ordinanza 6/rif (LEGGI QUI L’ORDINANZA PER INTERO) emanata dal Presidente della Regione con il Dipartimento il 30 giugno scorso e pubblicata di venerdì sera (1 luglio) sul sito dell’assessorato.
Fra l’altro l’ordinanza autorizza i Comuni ad avviare gare in forma singola o associata per il conferimento dei rifiuti anche fuori area di pertinenza. di fatto una sorta di liberalizzazione e di decentramento, anche in questo caso che viaggia in direzione opposta rispetto agli accordi presi. In particolare l’articolo 4 dell’ordinanza 6/rif confligge con il comma 6 dell’articolo 3 dell’ordinanza 5/rif emanata subito prima e in linea con gli accordi
A nulla è servito il tentativo di mediazione dell’assessore Contrafatto, dal Ministero sono stati chiari. o questa ordinanza viene revocata o saranno pronti a ritirare la firma sull’intesa e dunque tutto torna in discussione a iniziare dall’autorizzazione al conferimento nelle discariche attualmente utilizzate.
Una situazione politicamente incandescente che si aggiunge alle difficoltà igienico sanitarie con la discarica di lentini che non riesce ad abbancare tutti i rifiuti che confluiscono, lunghe code e il rischio che non si riesca a smaltire mentre a Carini nel palermitano, ad esempio, sono iniziati i roghi di immondizia per strada. Una grossa discarica di rifiuti che si è formata in questi giorni di mancata raccolta è stata data alle fiamme in via Amerigo Vespucci. Sono intervenute diverse squadre di vigili del fuoco. Nella zona la raccolta è ripresa, ma ci vorranno giorni prima di riportare la situazione alla normalità. da un altro comune, Bagheria, il sindaco minaccia, invece, di portare i rifiuti a Palazzo d’Orleans direttamente a Crocetta
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