E’ durata solo un giorno l’emergenza rifiuti in Sicilia. Come preannunciato da sottosegretario davide Faraone, il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti ha dato, in serata, il via libera all’ordinanza predisposta dalla Regione siciliana sulla gestione del sistema rifiuti in Sicilia autorizzando la riapertura delle discariche chiuse dalla mezzanotte di ieri per scadenza della proroga che era stata emanata una settimana fa dal governatore Rosario Crocetta.

In questo modo potranno essere nuovamente utilizzate da domani mattina le discariche di Palermo si Lentini e Tirititì per accogliere i rifiuti provenienti da province diverse. resta in ballo solo la discarica di Siculiana per motivi diversi.

A confermare la firma del provvedimento è stata l’assessore regionale all’energia Vania Contrafatto che da notizia anche del fatto che l’ordinanza prevede da subito la costruzione di inceneritori per lo smaltimento di 700 tonnellate di rifiuti l’anno in Sicilia e l’aumento della racconta differenziata come da accordi che erano stati presi lo scorso 30 maggio proprio fra regione e Ministero.

Il piano regionale era stato predisposto a Palermo e trasmesso a Roma tre giorni fa. Le discariche, tranne quella di Bellolampo, a Palermo, erano tutte chiuse. La Sicilia ogni giorno produce mediamente 5.612 tonnellate di spazzatura.

A Siculiana la discarica non ha aperto i cancelli, gli autocompattatori delle imprese di raccolta rifiuti di circa 50 comuni sono stati costretti tornare, carichi di immondizia, in deposito. E il sindaco di Agrigento qualche ora fa aveva invitato i cittadini a tenere la spazzatura in casa da domani.

Chiusa anche la discarica Tirititì di Motta S. Anastasia. L’allarme è scattato anche nel catanese tanto che oggi il sindaco Enzo Bianco aveva chiamato il Ministro Galletti . salvata dal marasma solo Palermo, dove Bellolampo, che giornalmente riceve circa 781 tonnellate di rifiuti, compresi quelli dell’isola di Ustica, non ha smesso di funzionare grazie agli impianti Tmb recentemente inaugurati che le permettono di non aver bisogno di deroghe. Proprio forte di questo Orlando aveva criticato la regione e ne era nato l’ennesimo botta e risposta con l’assessore Contrafatto

Proprio per l’assenza dell’impianto di biostabilizzazione non riaprirà, invece, Siculiana fino a quando l’impianto Tmb non sarà realizzato. per ottenere questa ulteriore deroga la Sicilia ha dovuto impegnarsi con un preciso cronoprogramma (leggi qui il piano).

Immediata la precisazione del presidente della Regione secondo il quale non si tratta di una ordinanza per gestire l’emergenza “L’obiettivo è di mettere in piedi un nuovo sistema – dice – nel rispetto delle direttive comunitarie e quindi biostabilizzando i rifiuti”.

Ma il Presidente della Regione ne approfitta anche per un altro attacco diretto a Siculiana anche se non nomina mai l’impresa dei Catanzaro “Le discariche private che non hanno impianti di biostabilizzazione dei rifiuti potranno essere oggetto di requisizione d’uso da parte della Regione siciliana”. La Regione potrà anche attivare i poteri sostitutivi nei confronti dei comuni inadempienti per raggiungere gli obiettivi previsti dal piano e prevede di mettere in campo 150 milioni di euro per l’ammodernamento del sistema delle discariche, per i termovalorizzatori e per la differenziata prelevandoli dal patto per il sud

In giornata si sono registrate proteste soprattutto nel catanese da parte dei contrari alla discarica. proteste che hanno fatto registrare anche momenti di tensione con le forze dell’ordine