“Qualcuno non ha capito che siamo diventati una grande città dove purtroppo esistono i fenomeni di criminalità. Per quanto mi riguarda voglio confermare l’apprezzamento per il lavoro svolto dalle forze dell’ordine. Noi veniamo percepiti nel mondo come una città eccitante e sicura”. Con queste parole il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, replica al commissario provinciale dell’Udc Adriano Frinchi che parla invece di una città “in piena emergenza criminalità non è più possibile fare finta di niente”.

Sono diversi infatti negli ultimi mesi gli episodi di criminalità in città. “Non passa giorno – sottolinea Frinchi – senza che non si verifichino episodi criminali di ogni tipo: rapine, furti, raid contro mezzi pubblici, baby gang in azione. Nella sola giornata di ieri un commando armato ha assaltato il palazzo Tiffany mentre altri malviventi rapinavano la farmacia della famiglia Borsellino. E’ una situazione intollerabile”.

“Auspico – conclude il commissario provinciale dell’Udc – che le istituzioni cittadine si facciano promotrici della convocazione immediata di un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. E’ necessario mobilitarsi per consentire ai palermitani di sentirsi sicuri nelle strade e nelle proprie case”.

Anche il segretario del Pd provinciale, Carmelo Miceli, è ancora una volta in totale disaccordo con il sindaco Orlando. “Mentre la delinquenza in città non accenna a diminuire, – dichiara Miceli – mentre si comincia a sospettare, sempre di più, che non si tratti di semplice delinquenza ma di una possibile strategia di Cosa nostra che si riorganizza “vecchio stile”, desta preoccupazione sentire il sindaco Orlando che definisce Palermo una “Città eccitante e sicura” che “non è più governata da Cosa nostra”, sottovalutando incomprensibilmente quanto sta accadendo. Ci piacerebbe che fosse effettivamente così ma, sfortunatamente, l’escalation di furti, di rapine, di risse incomprensibili scoppiate in zone molto frequentate e fomentate da gruppi di giovani che agiscono con evidente premeditazione, il proliferare di danneggiamenti di vetrine di negozi consumati “simbolicamente” di giorno, ci obbliga a pensare che è vero l’esatto contrario”.
“La superficialità con cui Leoluca Orlando – aggiunge Miceli – sta approcciando quanto sta accadendo, la leggerezza con cui sta sta sottovalutando argomenti che in passato, ai tempi della “primavera”, gli erano molto cari, stupiscono, fanno riflettere e obbligano a chiedere che la sua inerzia e spavalderia siano superate da una maggiore attenzione sull’accaduto da parte del Prefetto e delle Commissioni Parlamentari Nazionale e Regionale dell’antimafia cui ci rivolgeremo immediatamente”.

 

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