“Nella prospettiva di un’area di libero scambio fra l’Europa e l’Africa un ruolo centrale sarà giocato dalla Sicilia e dal sud Italia. Il continente africano non è soltanto il luogo da cui partono i flussi migratori, ma diventerà a breve termine il luogo in cui ci sarà il boom della globalizzazione, un’opportunità, dunque, anche economica e commerciale”.
L’ha detto Benedetto Della Vedova, segretario nazionale di “Più Europa”, a Palermo per preparare la competizione elettorale delle Europee, coadiuvato in video conferenza da Emma Bonino.
Fino ad oggi, la Sicilia non ha riservato grandi soddisfazioni elettorali al partito: oggi, i vertici sperano di ribaltare la situazione puntando, soprattutto, contro i temi antieuropeisti e restrittivi in tema di immigrazione di Salvini e della Lega.
“Salvini fa la campagna elettorale sulla pelle di pochi sfortunati che perdono la vita o rischiano di perderla nel Mediterraneo, ma non si presenta ai summit dei ministri dell’Interno europei. Cavalca la paura dell’invasione, mentre noi diciamo che non c’è invasione ma è un fenomeno che va regolamentato. Se l’Europa non interviene in materia d’immigrazione è perché mancano le regole per farlo; vogliamo che ci sia una guardia costiera europea o Polizia di frontiera europea cosicché chi arrivi non approdi a Lampedusa, ma in terra europea. Salvini è sempre quello che voleva la secessione e i meridionali al di fuori del Sud”.
In riferimento alla recente visita del presidente della Cina: “La Sicilia ha sbagliato ad incontrarlo al di fuori della cornice europea, perché nessun Paese europeo è in grado di affrontare da solo, in modo bilaterale, il gigante cinese”.
E’ stata anche un’occasione per incontrare il territorio e i rappresentanti del mondo imprenditoriale la giornata palermitana di Benedetto della Vedova, segretario nazionale di “+Europa” e Bruno Tabacci, cofondatore dello stesso; L’incontro è stato organizzato da Fabrizio Ferrandelli.
Né Della Vedova, né Emma Bonino hanno nascosto che ogni speranza di crescita in termini elettorali del partito è affidata al riscontro siciliano, fino ad oggi fonte di frustrazione per + Europa. Per riuscire nell’impresa, i vertici sono scesi in campo a gamba tesa contro le scelte di Salvini, dei 5 Stelle e delle loro tesi.
“Queste elezioni – ha detto Emma Bonino – saranno durissime. Ringrazio Ferrandelli per la sua battaglia in difesa di Radio Radicale. Vi hanno appena regalato la visita del Presidente della Cina e il Governo ha dimostrato uno strano concetto di stato di diritto, dimenticando la continua violazione dei diritti umani in Tibet e in Cina da parte del Governo cinese; fortunatamente ne ha parlato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Noi oggi vi proponiamo un cambiamento reale per la Sicilia, non gattopardesco, che passa anche attraverso lo sfruttamento dei fondi strutturali europei, lasciati languire nell’Isola, e nessuno adduca quale motivazione la difficoltà d’accesso; gli altri Paesi riescono a farlo benissimo, noi invece corriamo il rischio di restituirli; ma il cambiamento passa anche attraverso la presa di coscienza che la Sicilia è chiamata a compiere del suo ruolo di centralità, di avamposto verso l’Africa, che non resterà un continente in guerra per sempre, ma offrirà grandi occasioni di sviluppo. Basta con l’economia assistita esemplata dal reddito di cittadinanza, i 5 Stelle si stanno dimostrando degni eredi di chi ha governato il sud dai Borboni in poi”.
Poi, riferendosi alla campagna elettorale, ha invitato i supporter a riscoprire i vecchi metodi di conquista del consenso porta a porta e non confidando soltanto sui social: “Il voto dei siciliani è fondamentale, senza quello rischiamo di non raggiungere la soglia del quattro per cento per portare i nostri deputati al Parlamento europeo”.
Il tema della visita del presidente cinese è stata affrontata anche da Della Vedova secondo cui la Sicilia ha sbagliato ad incontrarlo in un contesto bilaterale: “Senza investimenti per la Sicilia e la realizzazione delle Infrastrutture ogni discorso sulle attrazioni del turismo internazionale resterà vuoto. L’economia assistita demotiva i giovani nell’impegno a cercare un lavoro e a formarsi. Alla Sicilia, al sud e all’Italia non servono meno Europa e uscire dall’Euro, ma più Europa. Il caos Brexit sta dimostrando che anche un Paese forte come l’Inghilterra ha bisogno di più Europa. Ad esempio, quando si accusano le istituzioni europee di essere assenti in materia di immigrazione, non si sa che questo accade perché ci sono dei vuoti normativi che andrebbero colmati. I nemici dell’Italia sono gli amici di Salvini in Europa, quelli che non rispettano gli accordi sulla ridistribuzione dei migranti e possono farlo perché mancano regole in materia”.
Poi, rivolgendosi a chi ha scelto di aderire al suo movimento: “Sono coraggiosi, hanno accettato una sfida; sono consapevoli che i risultati non arriveranno nell’immediato”.
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