• Quasi il 45% dei palermitani non paga la Tassa rifiuti
  • Tari evasa di più da alberghi, ristoranti e case di riposo
  • Fra residenti evasione del 74% allo Zen
  • Evasione alta  fra categorie produttive in quartieri del centro
  • Mancano in cassa 193 milioni e mezzo

Quasi metà de palermitani fra il 2016 e il 2019 non ha pagato la Tari, la tassa sui rifiuti. Per alcuni si tratta di aver ‘dimenticato’ un anno, per altri tutti e quattro. Ma soprattuto ci sono interi quartieri ‘franchi’ dove, per alcune categorie, l’evasione sfiora il 100%, altri dove si attesta stabilmente intorno all’70% e a volte non coincidono con i quartieri ‘popolari’

Sul fronte economico il danno è consistente, su un totale di Tari nel quadriennio 2016-2019 di quasi 433 milioni di euro, ben 193,5 non sono stati pagati.

Sono i dati dell’ufficio statistica dl Comune di Palermo che analizza anche le categorie di ‘evasori’ e distratti.
Nessuna categoria è esente da evasione, con i più “virtuosi” che si annoverano fra le banche che evadono “solo” il 14%.

Le percentuali più alte di evasione si registrano nel settore degli alberghi e della ristorazione e non sono esenti nemmeno quelli che dal periodo del Covid non hanno avuto danni economici come appunto le banche o i negozi di generi alimentari (questi ultimi registrano una evasione che va dal 80% dei plurilicenza, al 73 degli ipermercati e al 64 dei supermercati). Spiccano in questi settori alcuni quartieri nei quali l’evasione è totale nell’arco dell’intero quadriennio 2016-2019. Non può infatti non saltare all’occhio il clamoroso 100% di evasione degli alberghi in ben cinque aree della città (fra la via Leonardo da Vinci, Principe di Palagonia e Zisa) oppure l’analoga percentuale di evasione delle Case di riposo nella zona di Montegrappa.

La mappa dell’evasone Tari (i picchi in blu)

In assoluto, il record dell’evasione spetta alla categoria delle Discoteche con l’83% di TARI non pagata (497 mila euro), mentre i più virtusi sono i titolari di edicole, farmacie, tabaccai e plurilicenze non alimentari, che evadono “solo” il 32% (797 mila euro).

Sul fronte delle utenze domestiche, la media di evasione si attesta al 36% (pari ad un totale di quasi 108 milioni), con grosse differenza fra i quartieri.
Il quartiere con maggiore evasione è San Filippo Neri (74% pari ad un debito pro-capite verso il Comune di 247 euro), mentre l’area con minore evasione è quella di Piazza Vittorio Veneto con “solo” il 23% (pari ad un debito procapite di circa 120 euro).

“Siamo di fronte a numeri estremamente preoccupanti e gravi. Nonostante questo comunque, vista la situazione di crisi intendo proporre al Consiglio comunale di non applicare le sazioni più rigide alle categorie che effettivamente sono state dannegiate dall’emergenza Covid, ma, allo stesso tempo di procedere con il recupero verso quei soggetti, come le banche o alcune categorie commerciali, che certamente non possono lamentare danni dall’epidemia” commenta il sindaco Leoluca Orlando

Articoli correlati