- Un’assemblea per l’Ex Convento San Basilio
- L’idea di una Case delle Culture
- Critiche al progetto del Comune di Palermo
Cosa farne dell’Ex Convento San Basilio, possibile oggetto di riqualificazione da parte del Comune? Se ne è discusso questo pomeriggio a Palermo, nel quartiere Olivella, nel corso di un’assemblea cittadina partecipata da abitanti e commercianti della zona. Oggetto della discussione è stato l’intervento di riqualificazione e restauro dell’ex Convento San Basilio promosso dal Comune di Palermo e firmato dal Ministero. I fondi stanziati sono previsti nel piano Cultura e Sviluppo e riguardano questa e altre strutture del centro storico della città.
Una Casa delle Culture
Per l’ex Convento San Basilio, il Comune prevede di utilizzare i fondi per dare vita a una “Casa delle Culture”. La decisione però non è piaciuta agli abitanti del quartiere che lamentano di non essere stati coinvolti minimamente nella scelta della destinazione d’uso. In più, l’ex Convento San Basilio non è un edificio abbandonato. Al suo intero opera infatti, ormai da 10 anni, il centro sociale ExKarcere che offre servizi e attività agli abitanti del quartiere.
Le attività del centro sociale ExKarcere
Il quartiere Olivella è abitato da famiglie che vivono in condizioni di disagio sociale, precarietà e povertà. Gran parte delle strade sono lasciate all’incuria e all’abbandono. Per queste e molte altre ragioni i volontari del centro sociale ExKarcere organizzano servizi gratuiti, tra cui il doposcuola, la palestra e l’ambulatorio popolare. “Oltre alle attività che esistono già da dieci anni all’interno di questo spazio, in via San Basilio 17, pensiamo si possano attivare altrettanti progetti che possano coprire le innumerevoli carenze presenti nel nostro quartiere” – afferma Marco Orestano, del comitato di quartiere di via San Basilio – “In questa zona non ci sono ambulatori, consultori familiari, centri diurni per anziani né centri culturali per i giovani”.
Critiche sul progetto del Comune
A detta dei partecipanti all’assemblea di oggi, invece, il progetto del Comune di Palermo non risponderebbe alle reali necessità e ai bisogni degli abitanti del quartiere; e guarda semmai ai desideri dei turisti. “A decidere sul futuro del nostro quartiere deve essere chi lo vive ogni giorno. Questa assemblea vuole essere un laboratorio di progettazione partecipata. L’obiettivo è quello di garantire la regolarizzazione e la continuità delle attività che il centro sociale già offre e orientare i lavori che si dovranno svolgere in questo senso” – conclude Orestano.
Al temine dell’assemblea è stato prodotto un appello in cui è inserito l’elenco dei progetti voluti dalla comunità degli abitanti dell’Olivella. Tra questi: un centro diurno per anziani, un poliambulatorio di quartiere, una biblioteca di quartiere, un centro studi sulle tradizioni locali e la musica popolare. Interventi da aggiungere a quelli di manutenzione delle strade e delle piazze circostanti e delle fognature, attualmente in stato disastroso. Attraverso una raccolta firme, faranno sottoscrivere l’appello a tutta la comunità e lo consegneranno direttamente ai rappresentanti dell’amministrazione comunale.
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