E’ allarme nelle ex Province siciliane e per i comuni in dissesto: è stato lanciato dal Consiglio generale della Cisl Fp Sicilia tenuto a Trabia ma si tratta soltanto dell’ultimo campanello che suona in ordine di tempo. Il sindacato raccoglie le segnalazioni di una situazione insostenibile e segue l’apertura di vertenze su vertenze ma i segnali precedono anche l’agitazione del personale e sono davvero tanti.

“Siracusa è in dissesto, Ragusa e Trapani sono in serie difficoltà; a Messina, è notizia delle ultime ore, i lavoratori a tempo determinato della ex Provincia sono stati messi d’ufficio in ferie in attesa di trovare le risorse economiche
per rinnovare i contratti” racconta  Paolo Montera,segretario generale della Cisl Fp Sicilia.

“La Sicilia è la regione con il maggior numero di Comuni in dissesto: sono 106 in tutta Italia, 28 solo in Sicilia. Una popolazione di oltre un milione di siciliani vive in enti con gravi difficoltà economiche. I trasferimenti regionali agli enti locali sono passati dagli 800 milioni di 10 anni fa ai 280 milioni di euro di oggi. Oggi i comuni non ce la fanno più a fornire i servizi essenziali ai cittadini”.

“La Regione Siciliana ha fatto e sta facendo la propria parte, con la creazione di un apposito Fondo che mobilita venti milioni di euro a favore dei Comuni in dissesto” – dice il vicepresidente della Regione siciliana e assessore all’Economia, Gaetano Armao, incontrando all’Ars una delegazione di sindaci di Comuni in dissesto e pre dissesto, in occasione della seduta congiunta delle commissioni parlamentari Bilancio e Lavoro.

“La Finanza locale, tuttavia, è materia di competenza dello Stato e pertanto non è più rinviabile anche un intervento del governo centrale per evitare che gli enti siciliani vadano in default – ha aggiunto Armao -. Ad aggravare la situazione, nel corso degli ultimi anni, la drastica riduzione dei trasferimenti statali verso i Comuni e un prelievo forzoso per le ex Province che quest’anno è di 277 milioni di euro. Solo con un valido concorso dell’esecutivo nazionale, quindi, il problema può essere risolto”, ha concluso.

Ma il sindacato non può fermarsi a recepire  l’annuncio e l’appello a Roma di Armao: “Pur apprezzando lo sforzo, è
superfluo dire che restiamo vigili e non staremo con le mani in mano. E se non si troverà al più presto il
modo di tirare fuori gli enti locali dal baratro nel quale sono stati relegati da scelte politiche miopi del passato- annuncia Montera – siamo pronti alla mobilitazione”.

“Presenteremo in Aula un emendamento che semplifichi l’iter per l’accesso ai fondi previsti per i Comuni virtuosi che superano la soglia del 65 per cento di raccolta differenziata” dice, adesso, Anthony Barbagallo parlamentare Pd e componente della Commissione Territorio ed Ambiente all’Ars.

“In Commissione abbiamo ottenuto il ripristino parziale del fondo che premia le amministrazioni virtuose ma l’assegnazione è rimasta bloccata a causa delle lungaggini burocratiche che ne regolamentano l’accesso. Chiederemo,- aggiunge – che il farraginoso iter che coinvolge Arpa, Funzione Pubblica e Dipartimento Acque e Rifiuti, venga facilitato così da consentire a tanti piccoli Comuni di ottenere facilmente un contributo spesso indispensabile per chiudere i bilanci entro l’anno. Per i Comuni in dissesto ed in pre-dissesto, inoltre, lo stanziamento esitato dalla Commissione Bilancio, è estremamente esiguo, – conclude il parlamentare PD – ci batteremo per rimpinguarlo al fine di garantire a tante piccole amministrazioni di pagare gli stipendi dei dipendenti”: