Tutto fermo nella ex province siciliane. Il 31 dicembre è, infatti, scaduto il mandato dei vecchi commissari dopo ben tre proroghe (o sostituzioni) e nessuno sembra essersi ricordato di propogare ulteriormente i vertici dei nove enti soppressi e mai sostituiti.

La legge istitutiva dei nuovi Liberi Consorzi Comunali e delle città metropolitane prevedeva che il loro mandato non andasse oltre il 31 dicembre 2015, in considerazione anche dell’elezione dei nuovi organi fissata per il 29 novembre. Elezione poi sospesa per effetto dello stop alla legge imposto dall’Ars dopo l’impugnativa da parte del Consiglio dei Ministri.

Proprio la norma che ha sospeso le elezioni in vista della revisione della legge di riforma per recepire le indicazioni nazionali a iniziare dal sistema elettorale di secondo grado e da altre indicazioni di grande riforma contenute nella legge Delrio, ha dato mandato al governo per una ulteriore proroga di sei mesi per i commissari.

Ma il governo, impegnato su molti fronti, non ha proceduto alla nomina di nuovi commissari ne alla proroga degli esistenti e così, da 4 giorni, le Province sono senza vertice.  Un problema che non mancherà di creare disagi e disservizi proprio a partire da oggi, giorno della ripresa di tutte le attività (o quasi) dopo il lungo ponte di capodanno.

A far registrare i primi disservizi è la provincia di Ragusa che non potrà far  proseguire il servizio di assistenza ai ragazzi disabili nelle scuole perché potrà contare su  un trasferimento regionale inferiore di 2 milioni di euro rispetto al precedente anno amministrativo e questo la pone di fatto in una situazione di dissesto senza che alcuno possa mettere in atto manovre o scelte per dirottare somme o richiederne di aggiuntive. Ma sono tanti i disagi e i disservizi che potrebbero scattare, dalle strade già in condizioni pessime fino ai servizi a rete erogati nei paesi da società partecipate passando per i servizi di spalaneve che ancora quest’anno non sono serviti ma che iniziano ad essere necessari in questi giorni nei paesi montani.

“Ancora una volta il governo non si smentisce – commeta Marco Falcon, capogruppo di Forza Italia all’Ars – e riporta la sua rivoluzione al livello del più misero braccio di ferro tra i vari componenti della coalizione di maggioranza per decidere sulla spartizione delle ambite nove poltrone di commissario delle ex province siciliane”.

“Malgrado i proclami, dopo oltre tre anni di governo Crocetta e ben tre leggi di pseudo-riforma, tutto e’ ancora al palo – ha incalzato Falcone – gli enti sovracomunali rimangono volutamente lasciati nel limbo per attuare logiche lottizzatrici, magari nella speranza di renderli strumenti di consenso elettorale”.

E per oggi annuncia iniziative “Depositerò una interrogazione urgente per conoscere i criteri sia di esclusione che di scelta con cui sono individuati i responsabili degli enti di area vasta”.

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