L’Arbitro bancario finanziario (Abf) è un sistema di risoluzione alternativa delle controversie che possono sorgere tra i clienti e le banche e gli altri intermediari in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari. “Rappresenta un’opportunità di tutela più semplice, rapida ed economica rispetto a quella offerta dal giudice ordinario ed è un organismo indipendente e imparziale nei compiti e nelle decisioni, sostenuto dalla Banca d’Italia – afferma Gabriele Urzì Dirigente Nazionale Fabi e responsabile salute e sicurezza Fabi Palermo. Per avere un’idea dell’ampiezza del fenomeno, il collegio di Palermo, uno dei sette presenti sul territorio nazionale, nel corso del 2024 ha pubblicato 1.340 decisioni. Nel dettaglio 118 decisioni hanno riguardato bancomat e carte di debito, 87 carte di credito, 27 credito ai consumatori, 33 bonifici e ben 735 cessioni del quinto di cui 301 estinzioni e 410 rimborso di oneri per estinzione anticipata. Immaginate – continua Urzì – le dimensioni reali del problema considerando che tanti clienti non ricorrono all’Abf, intraprendono altre strade ivi compresa, magari per l’importo limitato della truffa o dell’anomalia, quella del non agire”.
Le decisioni del collegio di Palermo
“Il 28 febbraio il collegio di Palermo ha pubblicato, come fa periodicamente, una serie di decisioni che attestano come, anche se a volte in presenza di corresponsabile disattenzione e colpa del cliente, l’intermediario finanziario spesso venga condannato al risarcimento. Solo a titolo esemplificativo, riguardo all’uso fraudolento di bancomat e carte di credito, si riscontrano condanne alla restituzione anche in accoglimento parziale dei riscorsi, a carico di banche, poste e finanziarie, di somme anche ingenti: 6.350,50 euro, 709 euro, 16.222,47 euro e ben 29.670 euro. Scorrendo l’elenco delle decisioni con riguardo a uso fraudolento di bancomat e carte di credito e pagamenti on line, phishing/smishing/vishing il collegio di Palermo ha dichiarato ad esempio un intermediario tenuto alla restituzione dell’importo complessivo di € 865,00. E sono solo, appunto, degli esempi.
Le conseguenze per l’intermediario in caso di non rispetto della decisione
“Va precisato che, anche se le decisioni dell’Abf non sono vincolanti come quelle del giudice, se l’intermediario non rispetta la decisione o non collabora, l’inadempimento è pubblicato per cinque anni sul sito internet dell’Abf, e la notizia è inoltre pubblicata in evidenza sulla pagina iniziale del sito internet dell’intermediario stesso per la durata di sei mesi. Auspichiamo che la collaborazione degli intermediari finanziari sia sempre piu’ attiva, come alcune volte avviene spontaneamente, tenuto conto del rapporto fiduciario tra cliente e istituzione finanziaria che non deve mai essere appannato da controversie ed incomprensioni, se non in casi eccezionali”.






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