L’indagine sui falsi corsi di formazione per la sicurezza nel Palermitano scatena le prime reazioni di chi da tempo denuncia un sistema carente, anche sul piano dei controlli. Situazione che chiaramente non solo mette a rischio i lavoratori ma altera anche il sistema della libera concorrenza imprenditoriale sul mercato. La Panormedil, nota scuola edile di Palermo, torna a denunciare quelle che considera “Falle nel sistema”.
“Criminali da fermare”
“Apprendiamo ancora una volta dalla stampa che la pratica delle false attestazioni sulla formazione relativa alla sicurezza nei cantieri è purtroppo sempre più consolidata e, se non si mettono in moto tutti gli strumenti necessari per fermare questi criminali, si rischia di inficiare fortemente un settore produttivo come quello edile”. Lo dicono, in una nota congiunta, il presidente ed il vice presidente della Panormedil, Gaetano Scancarello e Piero Ceraulo, commentando la notizia dell’operazione “Fake Courses”.
Falla nel sistema
“Ringraziamo – aggiungono – le forze dell’ordine per l’attività svolta e ribadiamo con forza il nostro impegno su questo fronte perché da tempo ormai denunciamo questa profonda falla del sistema in cui si registra un numero sempre più alto di imprese irregolari che per fronteggiare gli eccessivi costi sacrificano il tema della sicurezza, inventando finti corsi e rilasciando falsi attestati che drogano un settore fortemente strategico come quello dell’edilizia e mettono a rischio l’incolumità di tanti lavoratori”. Secondo la scuola di formazione non si può più scherzare sulla pelle di tanti padri di famiglia con la formazione che mai come in questo momento storico, con i super bonus, con il rilancio infrastrutturale determinato dalle risorse del Pnrr, deve essere fondamentale, e portata avanti con persone di competenza e di grande professionalità.
Nuovi corsi di formazione
Panormedil preannuncia che sta cercando di rafforzare il sistema prevedendo nuovi corsi di formazione. “Chiediamo anche alle forze dell’ordine – aggiungono Scancarello e Ceraulo – di intensificare questo tipo di attività di controllo perché per noi questo è uno degli aspetti più importanti. E infatti il testo unico riporta chiaramente chi sono i soggetti titolati a fare la formazione sul campo della sicurezza e il decreto legge 8108 parla proprio di enti bilaterali. Siamo pertanto gli unici soggetti preposti a fare questo tipo di attività di formazione per la sicurezza e saremo sempre più presenti nei cantieri per evitare anche di prevenire morti bianche che purtroppo sono sempre più all’ordine del giorno”.
L’indagine
L’operazione scattata oggi ha fatto emergere vero e proprio “commercio” di attestati falsi, a beneficio di imprenditori, clienti e lavoratori con la necessità di dimostrare agli enti di vigilanza che le loro imprese sono inappuntabili sotto della sicurezza nei luoghi di lavoro. L’operazione “Fake Courses” è stata condotta dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Termini Imerese e il nucleo ispettorato del lavoro di Palermo, collaborati da varie stazioni dei militari in provincia, tra cui Misilmeri e Ciminna. Sono 20 le persone indagate accusate, a vario titolo, di truffa aggravata, falsità materiale, falsità ideologica, esercizio abusivo della professione di medico, all’esito delle indagini preliminari disposte e coordinate dalla Procura. Diverse centinaia di documenti contraffatti, 700 circa sono stati trovati e sequestrati nella sede legale di una delle società coinvolte nel corso delle perquisizioni domiciliari disposti dal pm.
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