Non verrà realizzato un nuovo impianto di carburanti nella zona di Falsomiele a Palermo. Lo hanno deciso i giudici del Cga che hanno respinto due ricorsi della Fuelpower srl con i quali la società chiedeva l’annullamento dei provvedimenti del Comune di Palermo che bloccavano la realizzazione della stazione di servizio dopo che la società aveva acquistato alcuni lotti di terreno.
La sentenza dei giudici
I giudici hanno confermato che gli impianti di carburante “in totale, non potranno essere in ogni caso superiori il 10 % dell’area pubblica”, indica l’indice territoriale, costituito dal rapporto tra l’insieme dei volumi edificabili in una determinata zona e la differenza tra la superfice edificabile e quella non edificabile destinata a verde pubblico – dicono i giudici del Cga presieduti da Fabio Taormina – Nel rapporto tra la parte edificabile e quella non edificabile, quindi, bisogna sempre tenere in considerazione i volumi già edificati. In questo caso a fronte di un’area estesa 21.000 metri quadrati, essendo stato realizzato l’impianto di proprietà della Eco Energy per una superfice pari a 2.187 metri quadrati, la zona risultava pressoché satura. Ragione sufficiente per ritenere legittimo il diniego di permesso di costruire un nuovo impianto, atteso che l’intervento proposto dalla Fuelpower avrebbe determinato una superfice totale destinata a impianti di carburante pari a 4.857 metri quadrati”.
La tesi degli avvocati
I giudici hanno accolto le tesi della società Energy srl assistita dagli avvocati Girolamo Rubino e Lucia Alfieri. “La Eco Energy srl – dicono i legali – aveva legittimamente realizzato il proprio impianto di carburanti su un’area ancora non saturata all’epoca della realizzazione dell’impianto e nel rispetto dei limiti imposti nel piano regolatore del Comune di Palermo, non necessitando alcuna ulteriore cubatura”.
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