Fauna di città. C’è ed è anche numerosa. Basta sapere guardare e nel caso, proteggere. Su quest’ultimo punto, però, strada da fare ve ne ancora tantissima: le amministrazioni cittadine solo raramente si occupano di animali, ed ancor meno di quelli selvatici.

In alcuni casi, poi, queste presenze sarebbero da valorizzare come piccoli gioielli di una natura che ancora resiste tra palazzi, traffico e schiamazzi urbani vari.

Sembra incredibile, ma finanche nelle ville, a volte molto piccole, che si trovano in centro città, resiste un piccolo rospo che rappresenta una rarità naturalistica. Si tratta del Discoglosso dipinto (Discoglossus pictus) che proprio nel centro di Palermo presenta un piccola popolazione relitta. Tutte le vasche dove è stato trovato, sono accumunate da una caratteristica essenziale per la sua sopravvienza: niente pesci rossi e tartarughe. I girini del Discoglosso, infatti, non avrebbero vita facile.

Nonostante l’ardire di vivere anche in pieno centro urbano, il Discoglosso non è una specie che nel mondo è molto diffusa. Il suo areale è limitato solo al Nord Africa, in un’area ristretta della Spagna e Francia (dove è stato probabilmente introdotto), oltre che in Sicilia (unica regione italiana a possederlo) e Malta. In questi ultimi due casi, il Discoglosso presenta caratteristiche genetiche tutte sue. In altri termini, in tutto il mondo, il Discoglosso che interessa a noi si trova solo in Sicilia e Malta.

Dove si trova in città? Preferiamo non dirlo, anche perchè, ove è stato notato, si è subita scatenata una incomprensibile caccia, con tanto di retini e barattoli contornati da mamme ansiose che continuavano a chiedere se … saltando potevano mordere!! In un caso, poi, ci si è messo pure un giardiniere del Comune, che ha giudicato il rospetto un po’ “bruttino”. Un equivoco passeggero, subito rientrato appena è stato spiegato che trattavasi di un animale molto utile nutrendosi anche di insetti.

Per sua fortuna, le abitudini prevalentemente notturne lo hanno salvato dalla distruzione totale. Allo stato attuale la principale minaccia (pesci, tartarughe e mamme ansiose a parte) è rappresentata dalla pulizia delle vasce. Decine di girini finiscono periodicamente negli scoli fognari nel corso dei lavori di pulizia. Basterebbe lasciare pochi centimetri di acqua e la loro vita sarebbe salva.

In ultimo una domanda che sorge spontanea. Cosa ci fa un rospo a due passi da ruote gommate e chiassosi locali notturni? In realtà dovrebbe essere proprio lui, il Discoglosso, a chiedersi cosa ci fanno tutti quei strani rumori attorno ad un ambiente che gli è sempre appartenuto. Il rospetto, infatti, è stato sempre comune nella piana di Palermo. E’ stata la città che lo ha circondato, recludendolo nelle ville cittadine. Prima riusciva a vivere finanche nei canali di irrigazione degli agrumenti poi scomparsi per fare posto ai palazzi. Quel prezioso substrato che veniva ingegniosamente irrigato con un complesso sistemi di canali, è stato portato via negli anni del sacco di Palermo. Quell’ambiente è sepolto per sempre nelle discariche frettolosamente autorizzate in ampi tratti di bellissima costa rocciosa che vi era un tempo nei pressi di Vergine Maria ed Acqua dei Corsari.

Fosse solo per questo, al Discoglosso andrebbe oggi riservata una attenzione più dignitosa rispetto ad un scolo di fogna dove, periodicamente, muoiono una buona parte dei girini che ancora, nonostante tutto, il caparbio rospetto insiste, con la deposizione delle uova, a fare nascere in piena città.

Per chi volesse incontrarlo, consigliamo di osservare bene ed imparare, così, ad apprezzare elementi prezioni di un natura purtroppo un po’ troppo relitta. Il fascino della sopresa, compenserà la nostra pazienza.