Nulla di fatto alla direzione regionale del Pd che si è svolta a Palermo, all’hotel delle Palme: il segretario Fausto Raciti nella sua relazione d’apertura ha dichiarato concluso il suo mandato “dal punto di vista statutario e politico”; ma quando il presidente regionale dei Dem, Giuseppe Bruno, ha preso atto della sua dichiarazione e proposto di convocare l’assemblea del partito per l’8 aprile, Raciti, nella replica, ha spiegato che le sue non erano “dimissioni statutariamente previste”. A quel punto la convocazione dell’assemblea è saltata.
Nel suo intervento d’apertura, Raciti aveva avanzato due ipotesi: la costituzione di un direttorio o la convocazione dell’assemblea per procedere a una reggenza. Il dibattito – assente il renziano Davide Faraone – si è concentrato sulla seconda ipotesi, ma non ha sortito effetti.
Il pd, dunque, non lascia la fase di stallo nella quale si trova da mesi. neanche la sconfitta elettiorale di proporzioni innegabili da una scossa al partito che prosegue lungo la strada della battaglia interna per la successione alla guida anche in presenza di grandi temi e grandi divisioni.
la direzkione di ieri è stata caratterizzata dall’assenza dell’area renziana, non solo Faraone, e dalla presenza massiccia, invece, dei partigiani dem, la corrente interna guidata dall’ormai ex segretario organizzativo del partito Antonio Rubino. Una corrente che accoglie uomini e donne di varia estrazione Pd che hanno isnieme lanciato il moto “non cambiamo partito ma cambiamo il partito”.
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