Sarà sciopero anche in Sicilia, la vigilia di Pasqua, per i lavoratori delle aziende aderenti all’associazione datoriale Federdistribuzione. I sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, guidati da Giovanni Dalò, Giusi Sferruzza e Ida Saja, hanno organizzato per sabato mattina alle 9,30 un flash mob in via Ruggero Settimo a Palermo e sono previste iniziative su tutti i territori dell’isola.

Chi protesta

A incrociare le braccia per l’intero turno lavorativo saranno i dipendenti di catene di negozi, franchising, ingrosso, cash and carry e shopping on line che attendono ormai da 51 mesi (oltre quattro anni) il rinnovo dei contratti. Tra le insegne ci sono Acqua e sapone, Arcaplanet, Bricocenter, Coin, Ovs, Douglas, Leroy Merlin, Casanova, Kiko, Lidl, Max&Co, Max Mara, Penny Market, Rinascente e Itx gruppo Zara.

I motivi dello sciopero

“La lunga trattativa – dichiarano Dalò, Sferruzza e Saja – culminata la notte tra il 26 e il 27 marzo, ha visto un’associazione datoriale che ha tentato in ogni modo di depotenziare la parte normativa del testo contrattuale che, qualora accolto così come proposto da Federdistribuzione al tavolo, avrebbe offeso la professionalità delle tantissime lavoratrici e tantissimi lavoratori del settore, alla luce del tentativo ostinato dimostrato da parte datoriale in materia di abbassamento dei livelli di inquadramento in essere, affidamento di mansioni peggiorative, estremizzazione della flessibilità attraverso una quasi totale liberalizzazione del contratto a termine, che avrebbe reso quasi impossibile la stabilizzazione di contratti a tempo indeterminato e quindi di lavoro stabile, ovvero l’obiettivo sempre dichiarato da parte di Filcams, Fisascat e Uiltucs”.

Ed ancora: “Inoltre – proseguono i segretari unitariamente – l’inevitabile rottura del tavolo non avrebbe potuto avere altro epilogo se si considera il tentativo di negazione di diritti acquisiti nel tempo da parte delle lavoratrici e dei lavoratori di questo importante settore economico, motivo per il quale è stata naturale conseguenza la proclamazione dello sciopero nazionale che dovrà vedere la più ampia adesione in Sicilia al fine di fare fronte comune dinanzi ad un mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale, che registra ormai 51 mesi di ritardo, che sta continuando a negare legittimi aumenti economici e miglioramenti normativi in un mondo del lavoro ed in una economia che negli ultimi anni ha completamente mutato ogni scenario”.