“Presentiamo alla città le nostre liste, oltre 700 combattenti su un totale di mille a sostegno della mia candidatura. Quattro liste per il Comune e 15 per le Circoscrizioni. Questo è il contributo che offro alla città, per poter scegliere la nuova classe dirigente”. Così il candidato Fabrizio Ferrandelli, al teatro Golden di Palermo. Ci sono professionisti, animalisti, fotoreporter, studenti, l’80% dei candidati è composto da under 40, la più giovane è nata nel 1998.

La lista dei “Coraggiosi” è espressione del movimento fondato due anni fa dopo le dimissioni dall’Ars; “Palermo Prima di tutto”, nasce dal percorso iniziato nel settembre del 2016 con la scrittura del programma partecipato Palermocrazia. Raccoglie anche le sensibilità dei commercianti penalizzati dalla Ztl. “Per Palermo con Fabrizio”, è quella più politica: “È la lista del non mi importa da dove vieni, ma dove vuoi andare – ha commentato Ferrandelli – stesso approccio che ha portato bene alla Francia di Macron”. La lista “Al Centro” nasce dall’unione di due forze che si sono incontrate nei quartieri, “Palermo al centro” e “Forza Palermo” e unisce professionisti, imprenditori, commercianti, operai e anche tifosi.

“Ventidue mesi fa – ha esordito Ferrandelli – abbiamo iniziato questo percorso, lasciando l’Assemblea regionale siciliana senza paracadute. Sono stati giorni duri dal quel 19 luglio 2015. Ci dicevano che non avremmo superato l’estate e invece scriveremo l’estate di Palermo”.

“Non posso accettare che il sindaco uscente dica che la città rischia un governo mafioso. Abbiamo delle storie da difendere – ha continuato Ferrandelli – e nessuno può permettersi di buttare fango, non è screditando l’avversario che si vince. Non possiamo accettarlo perché siamo stati rigorosi con la richiesta di requisiti etici e morali. Noi abbiamo la faccia come il cuore, ognuno guardi a casa propria”.

“Io sento di rappresentare le periferie con gli stessi diritti degli altri quartieri, 365 giorni all’anno – ha concluso – non solo gli ultimi di campagna elettorale. La mia amministrazione si giocherà tutta sul decentramento reale e amministrativo. Una promessa ad oggi mai mantenuta”.