Dovrebbe essere pronta entro il 2027 in base ai tempi di utilizzo dei finanziamenti comunitari ma il rinnovo della linea ferrata siciliana inserita nell’asse di collegamento Europeo fino ad Helsinki  rischia di non vedere la luce, nel migliore dei casi, prima del 2050.

E’ l’allarme lanciato da Federconsumatori che parla di ‘alta lentezza’ più che di alta velocità delle Ferrovie in Sicilia criticando anche i progetti finali definiti ‘tav light’.

Mentre il Ministro delle Infrastrutture parla da mesi di tempi di percorrenza “impensabili” per le linee ferroviarie siciliane e della necessità di attivare la “cura del ferro” anche nella nostra Regione, la politica dell’Isola continua ad accumulare ritardi.

Il governo nazionale ha annunciato un piano che vale oltre nove miliardi di euro in dieci anni e occuperà mediamente fra 1.500 e 2.000 persone al mese fra maestranze dirette e indotto. La spesa sale a dieci miliardi tenendo anche conto degli interventi minori che Rete Ferroviaria Italiana (RFI), Gruppo FS Italiane che gestisce la rete infrastrutturale, ha già avviato e sta completando nella Regione.

Il collegamento veloce Palermo-Catania-Messina è un pezzo di un percorso infrastrutturale europeo: il corridoio ferroviario Scandinavia-Mediterraneo che, partendo da Helsinki, arriverà in Sicilia proseguendo via mare fino a Malta. La fine dei lavori è prevista per il 2027, data entro la scadenza fissata (2030) nella quale dovranno essere completati i nuovi collegamenti veloci ferroviari in Europa.

Dopo molti annunci e qualche falsa partenza questo itinerario “di alta velocità blanda” (inserito nella legge “Sblocca Italia” del 2014) è appena iniziato attraverso la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, avvenuta lo scorso 14 aprile, del bando di gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione lavori del lotto da 37 km fra Bicocca e Catenanuova, parte della linea Palermo-Catania.

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