Il gup Giangaspare Camerini ha rinviato a giudizio, per falso, l’imprenditore Manfredi Lombardo, titolare della società Levana, e per abuso d’ufficio tre funzionari comunali che componevano la commissione che selezionò l’impresa che organizzò i festeggiamenti di Capodanno 2013 per conto del Comune, Francesca Ciancimino, Ferdinando Ania e e Salvatore Tallarita.

Il processo comincerà il 4 aprile davanti alla terza sezione del tribunale. La vicenda riguarda presunte irregolarità nell’aggiudicazione della gara bandita dal Comune per l’organizzazione dei festeggiamenti di Capodanno del 2014 e nasce dall’esposto presentato da Andrea Peria, titolare di una delle ditte escluse, la Terzo Millennio. Peria era rappresentato dall’avvocato Gisberto Barbera.

Secondo il pm Daniele Paci, le irregolarità nell’assegnazione della gara sarebbero due: intanto la società vincitrice, al momento di partecipare al bando, non era in possesso del Durc, il documento unico di regolarità contributiva, in quanto non era in regola con i versamenti contributivi per un dipendente. Situazione che avrebbe sanato solo a bando vinto.

Inoltre la commissione che designò la Levana vincitrice motivò la scelta con il fatto che la ditta “portava” in piazza in esclusiva il cantante Max Gazzè, che costò al Comune 128mila euro contro i 137mila di Vinicio Capossela che si sarebbe esibito se si fosse aggiudicato l’organizzazione la Terzo Millennio.

Per gli inquirenti, però, il risparmio sarebbe stato solo sulla carta perché ai 128mila euro si sarebbero dovuti aggiungere i diritti Siae e comunque “l’esito della selezione favorevole alla Levana – dicono gli inquirenti – sarebbe stato comunicato ufficialmente prima che alla commissione di valutazione pervenisse l’attestazione dell’esclusività dell’artista Max Gazzè e con tre giorni di anticipo rispetto a quello di conclusione dei lavori chiuso con il verbale di acquisizione del progetto”.

“Sarà una verifica dibattimentale molto breve. Dai documenti già in possesso della procura e dagli altri che integreremo, emerge in maniera palese che in simili fattispecie di servizi non è prevista alcuna figura di Durc al momento della presentazione di progetti artistici o comunque infungibili”.

A dichiararlo sono gli avvocati Nino Caleca, Andrea Crescimanno e Roberto Mangano, intervenendo sul rinvio a giudizio del loro cliente Manfredi Lombardo in relazione all’assegnazione dell’appalto per i festeggiamenti del Capodanno 2014 del Comune. “È la stessa norma che non prevede l’obbligatorietà del Durc al momento della presentazione – continuano gli avvocati – oltre all’avviso pubblico. E questo esclude di per se qualunque responsabilità di Manfredi Lombardo”.

In merito alle notizie di stampa relative alle indagini giudiziarie sul capodanno 2014, si precisa che il Comune si è già costituito Parte
civile durante le precedenti fasi del procedimento e che già all’epoca dei fatti sia il sindaco Leoluca Orlando, sia l’assessore alla Cultura
pro-tempore, avevano segnalato agli uffici la necessità di produrre una dettagliata relazione sullo svolgimento della vicenda che
presentava possibili anomalie.