Fuochi d’artificio per festeggiare i 100 anni del capomafia più longevo del mondo, Procopio Di Maggio, l’unico padrino della Cupola di Totò Riina rimasto in libertà. Succede a Cinisi in provincia di Palermo, il paese di Peppino Impastato e non solo.

A raccontare della grande festa e della storia di Procopio Di Maggio, oggi, è il quotidiano La Repubblica, con un a lungo servizio realizzato proprio a Cinisi. Sta bene Di maggio e lo scorso sei gennaio, giorno dell’Epifania nonché suo centesimo compleanno, ha dispensato strette di mano e sorrisi a tutti coloro i quali sono venuti a salutarlo, fargli gli auguri, ossequiarlo.

Ma la grande festa di Procopio Di Maggio non è passata inosservata neanche per l’amministrazione locale chiamata in causa dal giornale radio Rai proprio per commentare la festa del centenario Di Maggio.

“Questi festeggiamenti sono lo specchio di una persona che voleva dare un segnale di presenza , perché la comunità in realtà lo ha totalmente dimenticato – dice il sindaco di Cinisi, Giangiacomo Palazzolo, intervistato al giornale radio di Radiorai3 – Il paese è sano, il paese non è mafioso, lui ha festeggiato con alcuni parenti in un ristorante 35 – 40 persone per i fatti suoi”.

Il sindaco sminuisce la portata dell’evento e annuncia anche provvedimenti da parte del comune, per quella che è la competenza che la legge gli assegna. “Essendoci un’ordinanza che proibisce di fare giochi di fuoco nel periodo natalizio di Maggio è stato sanzionato amministrativamente e denunciato”.

Per Procopio Di Maggio un nuovo record, quello di aver compiuto un reato a 100 anni. Ma certamente non si preoccuperà per una denuncia con ammenda per aver utilizzato giochi d’artificio