Verrà inaugurata il 20 dicembre, a partire dalle ore 18:00, la mostra dal titolo “Feste religiose a Palermo”, alla chiesa di Santa Maria dello Spasimo, che espone immagini e fotografie di Attilio Russo, Giuseppe Muccio e Benedetto Galifi. La mostra fotografica è realizzata dalla Fondazione Ignazio Buttitta con il sostegno dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo e con la collaborazione del Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino. L’evento si concluderà l’8 gennaio 2019, ed è visitabile dal martedì alla domenica dalle ore 9:30 alle 17:00, mentre il lunedì dalle ore 9:30 fino alle 15:00. L’ingresso è libero.

“La mostra – afferma Ignazio Buttitta – intende rendere conto del patrimonio della città che riguarda le cerimonie religiose e che interessa interi quartieri urbani. Vogliamo contribuire alla conoscenza di questi fenomeni, spesso dimenticati e sconosciuti, e cercare di comprendere le tradizioni che si celano dietro alle festività. Le tradizioni urbane non sono state oggetto delle dovute attenzioni, come invece succede per quelle riferibili all’entroterra siciliano. Gli apparati festivi, invece, rappresentano non soltanto la dimensione estetica di una comunità, ma anche sociale, storica, di affermazione dell’identità del territorio, e poi, soprattutto, di fede”. L’esposizione è stata allestita con il coordinamento scientifico di Ignazio Buttitta, Monica Modica, Antonino Frenda e Giuseppe Giordano, e mette in mostra circa 70 immagini: delle feste di Gesù Bambino della Gancia, dell’Addolorata e Cristo morto dei Cocchieri, dei Cassari e della Soledad, di Maria SS. delle Grazie ai “pirriaturi”, della Settimana Santa, della Madonna della Mercede al Capo e ai Lattarini, del Festino di Santa Rosalia, di Sant’Onofrio pilusu, dell’Immacolata e di altre festività cittadine.

“E’ ancora molto importante celebrare le festività – aggiunge Ignazio Buttitta – perché attraverso queste le persone si riconoscono in una dimensione di carattere positivo, riacquistano un ruolo e un senso. La dimensione della fede soddisfa i dolori e i drammi che siamo chiamati ad affrontare nella modernità che viviamo, contribuisce a darne un senso. Qualunque società che attraversi una profonda crisi, come la nostra, ricorre alla religione, che funziona anche da collante sociale. Le festività non arricchiscono soltanto il patrimonio materiale della città, ma anche quello immateriale, fatto di musica ed espressioni artistiche, che meriterebbe maggiore attenzione. In questo il Comune si è dimostrato più che disponibile, lo spazio di Santa Maria dello Spasimo ci è stato infatti concesso dall’assessore Andrea Cusumano”.