Quasi un mese di spettacoli, conferenze, mostre, presentazioni di libri, anteprime, nuove produzioni e uno sguardo sulla creatività internazionale.
Al via oggi, fino a mercoledì 26 novembre, a Villa Niscemi la XLI edizione del “Festival di Morgana”. La manifestazione è promossa dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari in collaborazione col Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino, in continuità con le scorse edizioni.
A tal proposito l’Assessore alla Cultura Andrea Cusumano afferma: “Già lo scorso anno abbiamo avviato un percorso che ha preso il via con la prima esposizione dedicata a Tadeusz Kantor, a cui seguirà questa nuova, Wielopole, Wielopole. La memoria e la cultura sono non mera conservazione, ma costruzione”.
«Il Festival di Morgana – prosegue il Sindaco Leoluca Orlando – è il jazz delle marionette. Ne fa capire la dimensione di incontro, migrante, così come lo è la musica jazz. Partendo dal Pitrè e da Salomone Marino si giunge a vari Paesi del mondo. Questa presentazione, in concomitanza con quella delle iniziative per il percorso Unesco Arabo-Normanno, ci ricorda che l’opera dei pupi è anch’essa un patrimonio mondiale, inserita ufficialmente nella lista dei beni immateriali, a conferma di quanto importante questa espressione culturale ed artistica sia per la nostra città».
“Questo sostegno del Comune ci dà modo di progettare e di connetterci sempre più con le istituzioni internazionali. – conclude Rosario Perrricone, direttore del museo – Per il Festival di Morgana edizione numero 41, in cartellone 14 spettacoli, 9 repliche, 3 produzioni, 6 anteprime nazionali e la valorizzazione delle nostre risorse. Tra le produzioni, La Saracina che inaugura il Festival di Morgana al Teatro Massimo in coproduzione con la Fondazione Pergolesi Spontini, lo spettacolo di Vincenzo Pirrotta L’Orlando Furioso, quello di Gigi Borruso in collaborazione con il Teatro Biondo. E poi, il grande convegno su Pitrè dal 23 al 26 novembre, in collaborazione con la Fondazione Ignazio Buttitta e il Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani, e gli spettacoli con la reinterpretazione dei suoi testi. Infine, a conclusione del Festival, l’inaugurazione di Palazzo Tarallo come Polo Etnoantropologico, nuova realtà culturale”.
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