Dal 20 al 22 febbraio torna a Torino il Festival del Giornalismo Alimentare. Tematiche dell’edizione 2020 saranno la filosofia antispreco e le iniziative ad essa legate e l’impatto del cibo sui media.
Di queste e di tante altre questioni legate alla comunicazione del cibo si parlerà durante il Festival del Giornalismo Alimentare, divenuto, ormai, alla sua quinta edizione, un appuntamento di riferimento per la discussione sul rapporto fra il mondo del giornalismo e quello del cibo. Rispetto alle precedenti edizioni, quest’anno il Festival durerà tre giorni e cambierà anche sede che sarà al Centro Congressi del Lingotto, in via Nizza 280.
L’edizione 2020 presenterà anche un interessante report circa i dati emersi dalla presenza di argomenti legati al cibo nei media italiani. Il report, condotto da L’Eco della Stampa, dal 1901 leader in media intelligence e rassegna stampa, e commentato da Guia Beatrice Pirotti, docente SDA Bocconi coordinatore del Master of Management in Food & Beverage, ha analizzato un anno di contenuti alimentari sui media italiani, misurandone l’impatto, individuando le tematiche più discusse e analizzando le modalità di informazione.
Due le giornate dedicate agli incontri B2B, gratuiti e riservati alle aziende della filiera agroalimentare interessate a incontrare i professionisti della comunicazione per capire come questa possa sostenere e valorizzare i loro marchi e prodotti. I B2B sono organizzati con il supporto della Camera di commercio di Torino che coinvolgerà i suoi Maestri del Gusto, i produttori di Torino Cheese e quelli vitivinicoli a marchio Torino DOC, ma anche grazie a Campagna Amica di Coldiretti e ASCOM. Saranno circa 20, inoltre, i laboratori pratici gratuiti dedicati a giornalisti e blogger.
E, ancora, non mancheranno approfondimenti sulla cultura del cibo italiano nel mondo, con un panel dedicato ai prodotti IGP e DOP e uno sulle ultime frontiere del Made in Italy.
Insieme all’ “Ambasciatrice del Gusto” chef Cristina Bowerman, si discuterà anche di reinserimento delle categorie deboli della popolazione attraverso progetti “gastronomici” raccontando alcuni importanti case History legati ad esperienze di inclusione.
E poi, nel 65° anno della Guida Michelin si parlerà di progetti e prospettive legati al mondo delle guide e delle riviste gastronomiche con uno sguardo attento anche alle criticità, anche sulla salute, che investono chi per lavoro si occupa di raccontare il cibo.
Per info e prenotazioni www.festivalgiornalismoalimentare.it