Si è aperta ieri l’ottava edizione del Festival delle Letterature migranti che quest’anno si svolge nel laboratorio culturale della città, ai Cantieri culturali alla Zisa con un titolo altamente politico “La Città Futura”. Un richiamo alla rivista scritta nel 1917, in solitudine, da Antonio Gramsci per descrivere quel tempo, tra le due guerre mondiali, di grande accelerazione del divenire, proprio come oggi. E dalle città è partita questa edizione: da Kiev, mentre torna ad essere bombardata come altre località ucraine con Annalisa Camilli autrice di Un giorno senza fine. Storie dall’Ucraina in guerra (Ponte alle Grazie).
Storie dall’Ucraina in guerra
Al Centro internazionale di Fotografia Letizia Battaglia, Annalisa Camilli, firma di “Internazionale” e autrice del popolare podcast Da Kiev, da cui nasce, in parte, il suo ultimo libro Un giorno senza fine. Storie dall’Ucraina in guerra (Ponte alle Grazie) ha discusso con il direttore artistico Davide Camarrone. “Questa è una guerra che come le altre ci riguarda – ha detto Camilli, in partenza nuovamente per l’Ucraina – e che quindi dobbiamo raccontare, raccontare da dentro e raccontare soprattutto dal punto di vista dei civili, di quelli che dalla guerra non sono mai potuti fuggire. Non dobbiamo smettere di raccontare ciò che succede nel paese dal punto di vista umano, basso, occhi negli occhi delle persone”.
Il concerto di Kateryna Ziabliuk
In chiusura il concerto di Kateryna Ziabliuk, pianista in residenza al Teatro Massimo di Palermo per il progetto “Open Doors for Ukraine” (sostenuto dal Ministero della Cultura). Musicista, cantante, compositrice e giornalista, Kateryna Ziabliuk è una delle figure più promettenti della scena musicale ucraina. Nel suo lavoro usa il linguaggio del jazz moderno, ma allo stesso tempo non esita a utilizzare elementi della musica tradizionale ed esplorare il patrimonio culturale della sua terra natale. Nella mattinata, l’incontro con le scuole per il Translation Slam su 1984 di George Orwell.
Commenta con Facebook