• I deputati all’Ars dei 5 Stelle parlano di “Nuovo caos nella sanità siciliana”
  • Puntano il dito contro le lunghe attese  nei pronto soccorso
  • “Scene come quella dell’anziana costretta ad aspettare 10 ore l’esito del tampone in ambulanza sono da terzo mondo”

Il Movimento 5 Stelle punta il dito contro le file di ambulanze e le lunghe attese dei pazienti nei pronto soccorso. Il riferimento è evidente al caso della signora anziana che ha dovuto attendere 10 ore in ambulanza in una giornata terribilmente afosa l’esito di un tampone prima di poter entrare nell’area di emergenza.

“Il virus non ha fatto in tempo a rialzare la testa e nella sanità siciliana è di nuovo caos, si rivedono le file di ambulanze davanti ai pronto soccorso e pazienti, anche anziani, costretti a lunghissime attese per fare i tamponi”. Lo affermano i deputati del movimento 5 stelle all’Ars, componenti della commissione Sanità, Giorgio Pasqua, Francesco Cappello, Salvatore Siragusa e Antonio De Luca.

“Esperienza non ci ha insegnato nulla”

E continuano: “Purtroppo l’esperienza passata, evidentemente, non ha insegnato nulla e ha fatto mettere da parte le buone pratiche, peraltro obbligatorie. Ci chiediamo, ad esempio, che fine abbiano fatto le zone grigie e se la buona pratica dei tracciamenti sia stata definitivamente messa in pensione”.

Chiesto intervento dell’assessore Razza

“Credevamo – affermano i deputati – di non dovere mai più rivedere scene del genere e non solo per l’abbattimento dei contagi, ma perché si doveva far tesoro degli errori fatti. E invece ci risulta che i percorsi separati sono stati in parecchi casi messi da parte e che le ambulanze adibite al trasporto degli infetti sono costrette a periodi lunghi di inattività anche perché le attrezzature per sanificare i mezzi di soccorso di Casa del Sole non vengono usate. L’assessore Razza intervenga con tempestività: scene come quella dell’anziana costretta ad aspettare 10 ore l’esito del tampone in ambulanza sono da terzo mondo”.

Il fatto

Un’anziana di 89 anni che risiede in una casa di cura in via Ausonia ieri è rimasta dieci ore in ambulanza in attesa dell’esito del tampone molecolare. E’ quanto successo al pronto soccorso dell’azienda Villa Sofia a Palermo. La donna aveva una sospetta frattura del femore e con i 40 gradi è rimasta nel mezzo prima di potere entrare nell’area di emergenze.

“Queste sono situazioni che creano profondo rammarico a noi per primi – avevano detto i medici dell’ospedale – Ci sono tante cose che si possono fare come creare un triage esterno, o realizzare una zona dove accogliere le ambulanze senza lasciarle davanti al piazzale, ma soprattutto aprire i posti in reparto per decongestionare il pronto soccorso. Purtroppo la donna è rimasta in ambulanza perché manca un’area grigia dove attendere l’esito del tampone”.

In effetti da quando è scoppiata la pandemia e la trasformazione dei pronto soccorso del Cervello e di Partinico in reparti Covid il pronto soccorso di Villa Sofia ha sempre sofferto perché rappresenta l’unico presidio nella zona occidentale. Il giorno prima, in sede di audizione, c’è stato un botta e risposta tra il deputato dei M5Stelle Roberta Schillaci e l’assessore regionale alla sanità Ruggero Razza.

“Vista la grave situazione nei pronto soccorso perché non si autorizzano i centri convenzionati con la Regione ad occuparsi dell’emergenza?”, ha chiesto la deputata all’assessore. “I centri convenzionati vorrebbero fare emergenza, ma dovremmo aumentare i budget e soldi non ce ne sono visto che c’è un piano di rientro”, ha risposto l’assessore.

I medici raccontano che l’assessore Razza lunedì sera ha fatto un blitz proprio a Villa Sofia per constatare la situazione dell’ospedale dopo le tante proteste arrivate in questi giorni per le lunghissime attese in area di emergenza.

“A causa della presenza di pazienti di cui si è avuto riscontro di tampone positivo è possibile che l’anziana paziente abbia atteso più a lungo all’interno dell’ambulanza, al fine di consentire le operazioni di sanificazione dell’area grigia”. E’ quanto affermano dall’azienda sanitaria Villa Sofia in merito alla notizia dell’anziana di 89 anni che è rimasta 10 ore in ambulanza in attesa dell’esito del tampone.