Sarebbero riusciti a far ottenere dei finanziamenti attraverso alcune banche falsificando buste paga e altri documenti. Sono tre gli indagati dalla polizia postale in un’indagine coordinata dalla procura di Termini Imerese.

L’inchiesta avrebbe svelato una truffa finanziaria da 100 mila euro messa a punto da un gruppo di palermitani grazie all’utilizzo di cedolini, codici fiscali e partite iva di alcuni ignari datori di lavoro e persone.

Le indagini della polizia postale-Sicilia

Gli investigatori del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della polizia postale-Sicilia occidentale hanno analizzato una trentina di pratiche di finanziamento ritenute sospette grazie alle quali i richiedenti sarebbero riusciti a ottenere somme comprese tra gli 8 mila e i 20 mila euro.

Hanno avuto una parte attiva alcuni dipendenti delle Poste che questa mattina hanno avuto perquisite le abitazioni dagli agenti per cercare la documentazione utilizzata per istruire le pratiche. E’ stato verificato come in realtà i documenti riguardassero altri soggetti, anche dipendenti pubblici o forze dell’ordine, e venivano falsificati con la sostituzione del nominativo con quello di chi in realtà stava chiedendo il finanziamento.

L’indagine è tutt’altro che conclusa e sono ancora diversi gli elementi al vaglio degli inquirenti che cercheranno di fare luce su numerosi prestiti e sui richiedenti che volontariamente e consapevolmente si sarebbero rivolti agli organizzatori della truffa finanziaria. Resta da chiarire che ruolo abbiano avuto nel dettaglio i dipendenti delle Poste e se abbiano favorito i richiedenti a fronte del pagamento di una somma di denaro.

Truffe online, più di 1000 casi in Sicilia nel 2022

Nei primi undici mesi del 2022 la Polizia Postale di Catania ha trattato oltre 1.100 casi casi di truffe online, con vittime anche minori, e di cui oltre il 60% è costituito, come tipologia, proprio dalle truffe in ambito commercio elettronico, per l’acquisto di beni e servizi immobiliari legati all’affitto di case vacanze fantasma. Solo in questi ambiti criminali sono stati sottratti quasi 500mila euro, per i quali sono state denunciate più di 370 persone e sequestrati alcuni spazi virtuali.

Il numero delle segnalazioni e denunce ricevute, sommato a quelle delle persone denunciate, ha richiamato l’attenzione della Polizia Postale che ha potenziato ogni utile strumento per indirizzare l’utenza ad un uso appropriato della Rete e degli strumenti di pagamento online e contrastare, allo stesso tempo, le truffe messe in atto su Internet, anche attraverso la chiusura degli spazi virtuali.