L’Ars esclude dalla Finanziaria il beneficio delle anticipazioni per le Rsa e le comunità terapeutiche e mette a repentaglio un sistema economico. Protesta il comparto socio sanitario di Confindustria Sicilia: “La norma – che non comporta alcun aggravio di costi per le casse regionali – prevedeva che alle strutture sanitarie assistite venisse erogato dalle Asp, all’inizio di ciascun trimestre a titolo di anticipazione, l’85 per cento dell’importo del trimestre precedente già autorizzato. Ma il Parlamento ha negato questo beneficio senza alcuna ragione”, così Francesco Ruggeri, presidente del Comparto Socio Sanitario.

La previsione normativa, senza determinare oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica, avrebbe consentito alle imprese di accelerare i pagamenti e di evitare il ricorso ormai sistematico alle anticipazioni bancarie per far fronte al pagamento degli stipendi e degli oneri previdenziali nei confronti del proprio personale.

“La norma avrebbe insomma ridato ossigeno al settore, senza determinare squilibri nelle casse pubbliche. Eppure l’Ars ha escluso le Residenze Sanitarie Assistite e le Comunità Terapeutiche. Facciamo appello – conclude Ruggeri – al governo affinché trovi un sistema per venire incontro alle imprese”.

Le critiche dei sindacati alla Finanziaria

“Il lavoro e lo sviluppo sono gli assenti della Finanziaria regionale, che non ha proiezione futura ma si limita a una risicata gestione dell’ordinario”. Così il segretario generale della Cisl, Sebastiano Cappuccio, ha commento la manovra varata qualche giorno fa dal Parlamento regionale.

“Prima di esprimere il nostro parere, abbiamo atteso di conoscere il testo esitato dall’Ars perché per noi è necessario approfondire il merito delle questioni e dei temi cruciali per la Sicilia” afferma Cappuccio che rimarca come la Finanziaria e il bilancio siano insufficienti rispetto alle reali esigenze della regione.

“A parte interventi spot buoni solo a tamponare un’emergenza ma non a risolverla e annunci per lo più destinati a rimanere pie intenzioni – sottolinea Cappuccio – analizzando i due provvedimenti, emerge la mancanza di una prospettiva strategica che affronti i nodi cruciali del lavoro e dello sviluppo, tralasciando i quali si svuota di significato ogni azione futura”.

“Un solo incontro tra governo regionale e Parti sociali su Finanziaria”

Per il segretario della Cisl Sicilia, questo preoccupante stato di cose è determinato da due perduranti e gravi lacune della classe politica e delle istituzioni regionali. “Il governo regionale – aggiunge Cappuccio – sul tema della Finanziaria ha incontrato soltanto una volta le parti sociali e più per adempiere a un protocollo formale che per un reale confronto, quasi come se la concertazione con sindacati e imprese sul futuro dell’isola fosse soltanto una questione di facciata e non di sostanza. I risultati sono visibili, non avere raccolto le proposte e le istanze di chi rappresenta centinaia di migliaia di siciliani ha determinato la mancanza di risposte e soluzioni rispetto ai reali problemi dell’isola”.

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