Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, esprime la propria soddisfazione per l’approvazione da parte dell’Ars dell’emendamento da 34 milioni a favore dei disabili gravi.
Lo rende noto con un comunicato stampa destinato a sollevare l’ennesimo polverone sulla vicenda dopo l’appello dei disabili e dopo la manovra per destinare all’assistenza i soldi del fondo pensioni dei regionali. In pratica la Regione toglie ai comuni già in difficoltà per coprire le asskistenze di propria pertinenza-.
“Si tratta del primo emendamento presentato dal governo che stabilisce che il 10% del fondo per le autonomie degli enti locali di 340 milioni di euro, deve essere destinato dai comuni, a favore dei soggetti con disabilità gravissima.
Tale fondo, – continua il presidente – si aggiunge al fondo per i gravissimi di 36 milioni di euro e a quello di 20 milioni di euro già erogati alle ex province per gli alunni disabili delle scuole medie e superiori. Ulteriori risorse, per circa 150 milioni di euro, saranno approvate con l’articolo 15 della finanziaria”.
Ancora una volta i conti ballano e i 100 milioni complessivi, poi divenuti 80 tornano a diventare 240 milioni.
“Il nuovo fondo da 34 milioni – continua Crocetta – sarà materialmente erogato ai comuni subito dopo l’approvazione della finanziaria, per consentire interventi urgenti a favore di soggetti con disabilità grave. In merito poi alla erogazione dei fondi per la disabilità gravissima, voglio precisare che non c’è alcun ritardo. Non si avevano dati precisi sul numero dei soggetti disabili e le Asp hanno dovuto fare un lavoro enorme per l’identificazione di tutti i soggetti con disabilità gravissima e del livello di intensità di tale disabilità”.
Il governatore torna, poi, sui numeri delle Asp, sulla disabuilità già in passato rivelatisi un boomerang per la Regione “Sulla base dei numeri comunicati dalle Asp, venerdì scorso, sono stati già approvati i decreti di finanziamento per tutte le Asp siciliane. Per potere accedere all’assegno di di cura del fondo, previsto dalla legge per i gravissimi, occorre che le persone interessate o i tutori legali sottoscrivano il patto di cura preventivo e comunichino il conto corrente su cui versare il finanziamento. Alla fine dell’iter della finanziaria si scoprirà che il fondo per la disabilità istituito in Sicilia – conclude Crocetta – sarà superiore a quello già finanziato da regioni molto più ricche della Sicilia”.
Ma sulla norma approvata durante i lavori della Finanziaria piovono immediate le critiche delle opposizioni. Per il presidente del gruppo di Forza Italia Marco Falcone “La norma sui disabili voluta da Rosario Crocetta non risolverà affatto l’emergenza che tanto scalpore ha creato sulle pagine dei giornali nazionali negli ultimi mesi, ma servirà al massimo al presidente come momentaneo paravento nei confronti dei vip dello spettacolo, da Jovanotti a Pif, a Ficarra e Picone, che lo hanno chiamato giustamente ad assumersi le proprie responsabilità nei confronti di questi cittadini meno fortunati. Mai i comitati dei disabili erano arrivati a tanto: chiedere le dimissioni di un governo regionale per una gestione inconcludente e velleitaria anche nel settore delle fragilità. Oggi purtroppo il governo Crocetta tenta di sciogliere il nodo in maniera indegna e inefficace nascondendo, come sempre, tutti i problemi sotto il tappeto”.
Ma c’è di più. Oltre a non risolvere la questione disabili, assesta un altro duro colppo ai Comuni “Con la legge finanziaria regionale si mettono definitivamente in ginocchio i comuni siciliani, che si sono già visti ridurre i trasferimenti anno dopo anno, passati dai 940 milioni di euro del 2008, ai 780 del 2010, ai 550 del 2015, agli appena 340 milioni di quest’anno, di cui oltre 100 per riserve. Quel che ora è certo – continua Falcone – è che molti enti locali non potranno chiudere i bilanci o lo faranno con estrema difficoltà. Cinquantacinque comuni sono in condizioni strutturalmente deficitarie, 22 hanno dichiarato il dissesto, oltre 50 sono pronti a cadere nell’una o nell’altra categoria. Questo è il quadro disarmante che Crocetta e il Pd consegnano ai siciliani, motivo per cui anche l’Anci ha rassegnato parole di fuoco nei confronti del governo regionale, dandogli un sonoro avviso di sfratto”.
E non tarda neanche la reazione dei comuni preoccupati dall’ennesima imposizione di limiti “Esprimiamo la nostra preoccupazione circa l’estemporaneità di alcune proposte, avanzate nelle ultime ore, che imporrebbero ulteriori vincoli nella destinazione delle risorse che i comuni riservano alla spesa sociale”.
“Una materia così delicata e complessa, che vede protagonisti oltre ai disabili gravissimi anche altre categorie di soggetti svantaggiati – dicono Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’AnciSicilia – deve essere gestita con molta attenzione privilegiando la strada del fruttuoso confronto tra istituzioni locali e regionali. L’obiettivo deve essere quello di poter programmare, in una visione complessiva, tutte le risorse (nazionali, regionali ed europee) destinate a vario titolo a interventi di natura sociale, contemperando le diverse esigenze delle tante categorie deboli ed evitando di innescare “guerre tra poveri”.
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