Sono circa 400 gli emendamenti alla Finanziaria quater depositati in Commissione e destinati all’analisi dell’ultima manovra di assestamento di bilancio che sarà in discussione da domani, probabilmente nel pomeriggio. Il termine per presentare proposte di modifica è stato fissato alle 10 di domattina e c’è da aspettarsi ancora molti altri emendamenti. Se me prevedono un migliaio. Una quantità che certamente non semplifica i lavori d’aula considerando che la legge da analizzare conta 54 articoli e vale 240 milioni di euro.

Il nodo dentro la coalizione di centrodestra

Il nodo da sciogliere è l’unità della coalizione di maggioranza, non tanto l’annunciato muro delle opposizioni che si sono sempre dimostrate responsabili. Los scontro fra Forza Italia e Fratelli d’Italia emerso giovedì con la conferma di Salvatore Iacolino a dirigente generale della pianificazione strategica in sanità non accenna a rientrare. Al contrario è lo stesso commissario di Fratelli d’Italia Luca Sbardella a dire che cosa accadrà non è prevedibile e che in aula è probabile ci sia tensione, almeno nei primi giorni di analisi della manovra.

Una nomina tecnica che agita gli animi

Per parte sua Schifani parla di una scelta tecnica e da Palazzo d’Orleans si ribadisce che Mario La Rocca, il dirigente indicato da Fratelli d’Italia, sarebbe stato incompatibile come già sancito da un decreto di Musumeci nel 2018 e ribadito con un provvedimento di Ruggero Razza nel 2022. ma La Rocca continua a replicare colpo su colpo portando pronunciamenti di Cassazione a contestazione di questa impostazione minacciando anche querele.

Il dirigente esclusa minaccia querele

“La normativa anticorruzione prevede che laddove sussistano situazioni di potenziale conflitto di interesse il dirigente lo faccia presente alla amministrazione per essere eventualmente sostituito nella trattazione della pratica. Nel 2018 mio fratello assunse le funzioni di legale rappresentante di una struttura convenzionata ed io lo feci presente attraverso le modalità previste dalla normativa chiedendo di essere sostituito. Della vicenda si occupò anche la commissione regionale antimafia presieduta dall’onorevole Fava dal quale fui audito senza che alcun addebito particolare fosse avanzato nei miei confronti. Fu un eccesso di zelo come chiarirà qualche anno più tardi il pubblico ministero nella conclusione della richiesta di archiviazione nei miei confronti laddove sostiene che non si configura in capo al La Rocca un conflitto di interessi” racconta La Rocca.

“Tuttavia siccome la moglie di Cesare non solo deve essere Casta ma tale deve anche apparire ritenni opportuno richiedere di essere sollevato dalla incombenza di occuparmi dei convenzionati esterni cosa che il Presidente Musumeci fece con l’emissione di quel decreto che rappresenta un normalissimo strumento tecnico previsto dalla normativa vigente e che oggi viene strumentalizzato”.

“A questo punto non escludo la necessità di tutte le consentite azioni giudiziarie a tutela della mia onorabilità” conclude La Rocca.

La tensione iniziata prima delle nomine

Ma Fratelli d’Italia sposta l’attenzione. per Sbardella andava bene anche una persona diversa da La Rocca purché non fosse Iacolino e poi cala l’asso: anche sulla rete ospedaliera avevamo fatto proposte di modifica migliorative che non sono state prese in considerazione.