“La legge di stabilità non ha il respiro lungo delle riforme che questo governo regionale aveva annunciato. Mancano le norme strategiche e di innovazione che possono rispondere alle esigenze dello sviluppo economico e dell’uso per investimenti dei fondi europei. Dispiace che nell’articolato siano entrate anche norme troppo legate all’orticello elettorale. Con una battuta potrei dire che persino la tanta disprezzata tabella H aveva quarti di nobiltà”.

A parlare è Nicola D’Agostino, capogruppo di Sicilia Futura all’Assemblea regionale siciliana. Formalmente gruppo di opposizione ma in passato votante con la maggioranza Sicilia Futura alza un po’ la posta in palio con questa ‘uscita’ e si prepara, probabilmente, all’elezione dei deputati segretari appena aggiunti dal regolamento d’aula.

“Musumeci deve far fare un salto di qualità all’azione di governo, credo che i suoi elettori ed i siciliani si aspettino altro. Tuttavia c’è ancora tempo ed occorre avere speranza, alcuni segnali incoraggianti della stessa Finanziaria vanno infatti apprezzati. Vediamo se con un bilancio in cui il Governo si riconosce può iniziare una nuova stagione. Così come non è mai mancata la nostra trasparente collaborazione su questioni condivisibili a prescindere dalle parti, ci possiamo ritrovare certamente su temi ambiziosi e coraggiosi. Rileviamo infine in positivo che l’Aula in questi giorni è stata guidata con senso pratico ed ha ritrovato celerità ed efficienza”.

E il prossimo passaggio è già ‘un colpo in canna’ visto che le prime riforme sonos critte ed in Finanziaria c’erano già ma sono state stralciate. Dalla prossima settimana tocca, infatti, al collegato, che contiene, fra l’altro, l’accorpamento in Grande Irfis di Ircac e Crias