Un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo per accertare l’esistenza di irregolarità nell’ambito delle procedure per il rinnovo del consiglio della costituenda Camera di Commercio di Palermo/Enna.

Lo annuncia la Confcommercio di Palermo che ritiene di aver rilevato queste irregolarità a seguito dell’accesso agli atti richiesto proprio da Confcommercio Palermo.

L’associazione guidata da Patrizia Di Dio parla di gravi anomalie che sono state oggetto di una querela/denuncia presentata dalla stessa Confcommercio Palermo alla Procura della Repubblica di Palermo.

La battaglia per la Presidenza della camera di Commercio di Palermo è in corso da diverse settimane, dopo che una ‘colpo di mano’ aveva permesso ad Alessandro Albanese di passare in testa nelle previsioni grazie allo spostamento di voti  dovuto al passaggio, sul fronte industriale, della gran parte delle associazioni degli artigiani.

Albanese, rappresentante di Confindustria, sfida per la presidenza della Camera di Commercio di Palermo, attualmente commissariata, proprio la presidente di Confcommercio Patrizia Di Dio eletta a quella carica dopo le dimissioni di Roberto Helg al culmine dello scandalo per le tangenti in aeroporto sempre a Palermo.

Proprio la Di Dio era in pole position fino a due giorni prima potendo contare sui voti del commercio e probabilmente degli indipendenti. il passaggio, invece, di Confartigianato Palermo sul fronte degli industriali cambia gli equilibri in campo. Adesso è albanese a poter contare su un numero maggiore di voti anche se la partita resta aperta sugli indipendenti ovvero Adoc, Federpesca, sindacati e Credito che potrebbero fare da ago della bilancio spostando il vantaggio con una differenza da uno a tre voti a favore dell’uno e dell’altro lato della barricata.

La battaglia non sembra essere soltanto legata alla raccolta dei voti. Confcommercio, infatti, tentava anche di ridurre l’impatto delle defaillance chiedendo l’accesso agli atti per verificare il numero degli iscritti di ciascuna organizzazione e tentare di rivedere i seggi assegnati e dunque  i voti.

Proprio quella richiesta di accesso agli atti poggi sfocia nell’esposto in Procura

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