E’ stato firmato intorno alle 13 di oggi il contratto per la progettazione dei termovalorizzatori in Sicilia  Dopo l’assegnazione della gara da parte di Invitalia, ecco il passaggio alla fase esecutiva e il cronoprogramma completo che prevede l’avvio dei lavori entro la fine del 2026.

A sottoscrivere questo affidamento il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, il dirigente ad interim dell’Ufficio speciale per la valorizzazione energetica e la gestione del ciclo dei rifiuti Salvo Cocina, i rappresentanti delle aziende del raggruppamento temporaneo di impresa che si è aggiudicato la gara gestita da Invitalia: Franco Stivali, amministratore delegato di Crew Srl (mandataria, società del gruppo Fs) e Lamberto Cremonesi, founder di Crew, oltre a quelli di Systra Spa (già Sws Engineering Spa), Martino Associati Grosseto Srl, E.Co. Srl, Utres Ambiente Srl, l’ingegnere Corrado Pecora e Ibi Studio Srl. Tra gli intervenuti anche Corrado Clini, consulente per il piano rifiuti della Regione.

Schifani: “Ora la gente ci crede”

“Nonostante sia per me una giornata difficile (ha causa della morte del fratello maggiore ndr) era mio dovere essere qui oggi a firmare questo atto” ha detto un provato Presidente della Regione.

“La mia sensazione è che ora i siciliani ci credono. Di termovalorizzatori si parla da troppo tempo e fino ad ora non si era riusciti a farli. Adesso ci sono tutti in presupposti. Ci sono i soldi, c’è l’intenzione, c’è una procedura ormai avviata. Lo avevamo detto in campagna elettorale e stiamo facendo queste opere che serviranno a togliere i rifiuti dalle strade, un problema che ammorba la nostra Sicilia”

I due termovalorizzatori e il mega appalto

Gli impianti di termovalorizzazione che saranno costruiti in Sicilia sono due ed entreranno in funzione nel 2028.

L’appalto, del valore di quasi 22 milioni di euro, riguarda la progettazione di fattibilità tecnico-economica (Pfte), il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, la redazione della relazione geologica e del piano economico-finanziario (pef) di massima. Per completare questa fase dalla la firma di oggi il raggruppamento di aziende vincitrice avrà 150 giorni di tempo.

La fase successiva sarà quella che permetterà di mandare in gara la costruzione vera e propria con avvio dei cantieri prevista nel settembre del 2026, il prossimo anno, e tempi di realizzazione di 18 mesi dunque con consegna di opere finite nella primavera del 2028 ed avvio degli impianti previsto entro giugno 2028

Dove sorgeranno e quanto costeranno

Sorgeranno uno a Palermo e uno a Catania rispettivamente nel sito di Bellolampo che già ospita la più grande discarica pubblica siciliana, e nell’area industriale della città Etnea. Costeranno complessivamente 800 milioni di euro con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e saranno interamente pubblici. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt.

Caratteristiche degli impianti

I due impianti sorgeranno a Bellolampo, a Palermo, e nell’area industriale di Catania, siti già individuati dal Piano regionale dei rifiuti. Il primo servirà in totale 2,31 milioni di abitanti delle province di Palermo, Trapani, Agrigento e Caltanissetta; il secondo 2,53 milioni di abitanti delle province di Catania, Messina, Enna, Ragusa e Siracusa. La capacità di trattamento di ciascun termovalorizzatore sarà di 300 mila tonnellate annue di “combustibile solido secondario Css”. La potenza elettrica installata di 50 megawatt elettrici con un’energia ceduta in rete di circa 200 mila megawatt orari.

Il sistema integrato

Inoltre, i termovalorizzatori saranno integrati in un sistema di raccolta e trattamento di rifiuti secondo il piano regionale di gestione che prevede, per la chiusura del ciclo, il 65% di recupero di materia entro il 2030, il conferimento massimo in discarica del 10% entro lo stesso anno, 16 impianti pubblici di selezione, recupero e raffinazione di materia, 31 impianti di compostaggio e 24 biodigestori.

Arriveranno altri soldi

“Gli 800 milioni messi in campo sono adeguati all’opera ma da qui a breve il governo ricaverà altre risorse dai fondi Fsc alle quale stiamo lavorando. Soldi che serviranno per opere propedeutiche e che affiancheranno i termovalorizzatori” ha poi annunciato Schifani.

Il Direttore della Protezione Civile

“I termovalorizzatori – ha spiegato Cocina – sono un tassello di tutta la gestione del ciclo dei rifiuti. Sono, infatti, una parte del piano che è stato recentemente adottato dal governo e che si pone l’obiettivo di risolvere il problema in modo organico e in maniera definitiva. La gestione pubblica degli impianti, inoltre, permetterà di avere costi ridotti, anche perché una parte di energia servirà per il loro funzionamento, mentre la quota restante verrà immessa nella rete”.