E il professor Vincenzo Pintagro decide di cambiare versione, o quantomeno ammorbidire il suo attacco ai 5 stelle. “Sono passati quattro anni e alla gente non frega un tubo. L’ho pure detto a quelli delle Iene. Ma non state esagerando? Tanto il Cavaliere non può tornare”.

Lo ha detto intervistato a La Zanzara di Radio 24. Vincenzo Pintagro, il militante Cinque Stelle che ha fatto scoppiare il caso delle firme “false” a Palermo documentato dalle Iene attacca, adesso, il programma di Italia 1 e ritratta, almeno in parte, le accuse a Grillo e al vicepresidente della Camera Luigi Di Maio.

“Le Iene – dice Pintagro – sono alle dipendenze di Berlusconi, cosa credete? Tutto questo casino a distanza di quattro anni quando è stato tutto archiviato perché è venuto fuori? Lo hanno fatto per fare un favore a Berlusconi. Volevano sputtanare i Cinque Stelle. E anche Di Maio non sapeva nulla, al contrario di quello che ha scritto La Stampa stravolgendo una mia intervista”.

Dunque anche Pintagro è stato male interpretato o addirittura le sue parole stravolte. E l’incalzare delle domande dei conduttori  Giuseppe Cruciani e David Parenzo fornisce a Pintagro occasione per scagionare anche Grillo: “Non credo sapesse nulla, gli è stata consegnata una lettera da un militante in cui c’erano diverse magagne ma non quella delle firme”.

Ma se i leader del movimento vengono scagionati, non ritratta la vicenda delle firme false, anzi la conferma il militante Pintagro: “Io – aggiunge – sono solo quello che ha confermato da testimone le prime denunce. Ho visto materialmente le firme falsificate. E rivedendo le ultime mail ho scoperto che hanno contribuito alla falsificazione non solo due persone ma almeno dieci”

le firme false ci furono ma la responsabilità, dunque, è solo di un gruppo di palermitani.