I fondi Ue potranno essere utilizzati per la ricostruzione dopo le calamità naturali ma anche per i risarcimenti soprattutto in agricoltura con un limite di 42mila euro per ogni azienda che abbia visto danneggiato dagli eventi atmosferici almeno il 30% della propria produzione. Non è risolutivo ma apre ad una strategia comunitaria nuova nella quale i fondi che vengono da Bruxelles potranno essere utilizzati anche a fianco o in sostituzione di quelli nazionali che ormai non riesocno più a coprire i troppi disastri causati dai cambiamenti climatici.
Il via libera da Strasburgo
Il via libera all’uso delle risorse comunitarie per fronteggiare le conseguenze delle alluvioni e dei cambiamenti climatici è arrivato dal Parlamento riunito in sessione plenaria a Strasburgo. Vengono stabiliti una serie di criteri. Innanzitutto si potranno impiegare risorse del Fondo di coesione non utilizzate per dirottarle sui risarcimenti per i danni da calamità naturali per le ricostruzioni. Di fatto si ottengono due risultati: si recuperano fondi che potevano andare persi dai territori e in secondo luogo si da sostegno a chi ha subito danni e alle ricostruzioni. Di fatto fondi di coesione per le ricostruzioni e risarcimenti fino a 42mila euro per gli agricoltori.
Dieci Stati europei colpiti
Questa scelta deriva anche dai dati degli ultimi eventi. I cambiamenti climatici e gli eventi severi riguardano, ormai, ben dieci stati della Comunità Europea. Eventi che una volta riguardavano altre aree geografiche del mondo adesso sono sbarcati in maniera permanente nel vecchi continente. Dall’Italia alla Spagna passando per la Grecia, alluvioni e incendi hanno portato catastrofi e vittime e gli Stati non riescono più a far fronte, economicamente, alle ricostruzioni ed ai risarcimenti.
Soddisfazione bipartisan
Si tratta solo del primo passo verso una nuova strategia europea. Per il Commissario Fitto l’Europa dovrà dotarsi di un consistente fondo per le emergenze sulla scorta delle esperienze dei singoli Paesi: un fondi simile a quello delle emergenze di protezione civile.
Soddisfatti i deputati provenienti dal collegio Sicilia Sardegna di tutti gli schieramenti. Per Ruggero Razza di FdI “è un primo passo, un segnale chiaro che l’Europa prende questa rotta”; per Marco Falcone di Forza Italia “E’ un risultato del Partito popolare europeo ed è importante che si permette di impiegare risorse fin qui non utilizzate”; per Raffaele Stancanelli della Lega “Si va verso una europa che non sia più quella dei lacci e lacciuoli” mentre per il verde Leoluca Orlando “Questa norma liberalizza fondi ingenti e consente di usare anche i fondi di coesione e poi cancella il legame con il pil che penalizzava nei risarcimen ti le zone più agiate”
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