I PAC, Piani di Azione e Coesione, per i servizi agli anziani non autosufficienti e all’infanzia, sono stati al centro dell’incontro, svoltosi questa mattina a Villa Niscemi, cui hanno preso parte, tra gli altri, Leoluca Orlando, Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente, vice presidente e segretario generale dell’AnciSicilia; il prefetto Silvana Riccio, capo dell’Autorità di gestione dei Fondi PAC del Ministero dell’Interno, Francesco Monaco, responsabile Anci per il Mezzogiorno e le Politiche di Coesione, Fabrizio Clementi, coordinatore delle Anci regionali, Mario Candore, dirigente generale del Dipartimento regionale per la Famiglia, e melania Lo Cascio in rappresentanza del prefetto di Palermo, Antonella De Miro. Presenti anche molti i sindaci dei comuni capofila dei 55 Distretti Socio-Sanitari.

Nel corso dell’incontro sono stati evidenziati i traguardi raggiunti e le principali criticità dei Fondi Pac, in relazione al sistema dei servizi alle fasce più bisognose della popolazione, anziani e infanzia.

“I fondi Pac – ha sottolineato il presidente dell’AnciSicilia, Leoluca Orlando – costituiscono uno dei termometri circa il reale funzionamento della macchina amministrativa. Purtroppo, lo dobbiamo dire senza tanti giri di parole, se molti soldi non vengono spesi e vengono restituiti al mittente, è per colpa di progetti spesso non adeguati, della normativa in materia di armonizzazione contabile e dei tagli ai comuni oltre che alla mancanza di un reale coordinamento a livello regionale. . Questo sistema francamente superficiale non fa che aggravare i già precari servizi agli anziani e all’infanzia. In più la Sicilia viene ulteriormente penalizzata da una sistema che sottopone al codice degli appalti i servizi sociali. Per questo motivo chiedo all’Autorità di Gestione di darci una mano a rimuovere questo ulteriore rallentamento che non consente di andare incontro in maniera tempestiva alle sempre crescenti esigenze del welfare territoriale. Torniamo a chiedere la convocazione del tavolo regionale sul welfare costituito tra Anci, Regione e parti sociali per affrontare in maniera organica le esigenze del territorio”.

“Adesso più che mai, – ha continuato Orlando – serve fare quadrato, raccordarsi e coordinarsi a livello nazionale e regionale, coinvolgendo l’intera filiera istituzionale interessata, per evitare di perdere o subire decurtamenti delle risorse stanziate, con grave danno per le comunità. Il successo del Programma, infatti, dipende da questa azione congiunta di Autorità di gestione nazionale, Regioni e Comuni. Bisogna fare di tutto affinché il programma esprima pienamente i suoi effetti, per le realtà territoriali destinatarie degli interventi, il miglioramento della qualità dei servizi sociali diventa leva determinante per il superamento della perdurante crisi economica, sociale ed occupazionale”.
“E’ fondamentale per i comuni – ha continuato Paolo Amenta, vice presidente dell’AnciSicilia con delega alle Politiche sociali e di sviluppo – avere una visione globale della questione con una piena consapevolezza del valore dei fondi PAC e dei relativi finanziamenti da inserire in una politica territoriale strutturata per gli anziani e per l’infanzia, in questo deve essere assicurato il sostegno della regione. Peraltro risulta evidente la necessità di una cabina di regia operativa a livello centrale e a livello regionale. Il Programma è in fase di piena esecuzione, serve però accelerare sulle spese e sulle rendicontazioni, intervenendo anche sulle macchinose operazioni burocratiche che causano ritardi. Le iniziative per snellire e velocizzare le procedure per il corretto utilizzo dei fondi a disposizione sono già state messe in atto, sebbene persistano ancora talune difficoltà”.

Nel corso dell’incontro si è anche parlato della necessità di dare un’accelerata alle procedure di spesa e di rendicontazione e nel garantire i servizi reali a bambini e anziani non autosufficienti sulla base dei progetti già adottati.

Previsto anche un impegno finalizzato alla riduzione del carico burocratico e alla riduzione dei tempi di istruttoria e approvazione delle eventuali modifiche dei Piani di intervento già approvati.

Francesco Monaco e Fabrizio Clementi, di Anci nazionale, hanno parlato di un’indispensabile cooperazione a vari livelli tra Regione, Ministero e Anci, sottolineando come tale lavoro sinergico abbia già condotto ad un importante traguardo, prorogando al 2018 la scadenza del Piano. I rappresentanti di Anci nazionale hanno, inoltre, sottolineato che i PAC per la Sicilia, se sfruttati al meglio, sono in grado di dar vita ad attività per 34 mila anziani e per 23 mila bambini, producendo anche 196 mila unità di lavoro a 40 ore settimanali.

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