“La Quota servizi del Fondo povertà potrà andare anche ai cittadini non destinatari dell’Assegno di inclusione (Adi), lo strumento che ha sostituito il Reddito di cittadinanza. È una buona notizia per tante famiglie in difficoltà. Ringraziamo il governo Meloni e in particolare il ministro Maria Elvira Calderone e il viceministro Maria Teresa Bellucci per avere accolto le richieste della giunta di Palermo”. Lo dichiarano il vicesindaco di Palermo Carolina Varchi e l’assessore comunale alle Attività sociali Rosi Pennino.

“Con la circolare del Ministero – proseguono – verrà quindi ampliata la platea dei destinatari dei servizi previsti dal Fondo. Potranno così beneficiarne anche le famiglie e i soggetti con Isee fino a 9.360 euro e che siano già stati presi in carico dai servizi sociali, anche se non destinatari di Adi. È un aiuto concreto per tanti palermitani in difficoltà e la dimostrazione di quanto sia importante per i cittadini – concludono Varchi e Pennino – l’interlocuzione tra gli enti locali e il governo nazionale”.

A chi spetta l’assegno di Inclusione

A partire dal primo gennaio 2024, il Reddito di cittadinanza ha lasciato il posto all’Assegno di inclusione, ADI, una misura sociale volta a supportare i nuclei familiari che includono almeno un componente in condizioni specifiche. La presentazione delle domande per accedere a tale beneficio è iniziata il 18 dicembre 2023.

L’Assegno di inclusione è destinato ai nuclei familiari con almeno un componente in una delle seguenti condizioni: disabilità, minorità, età superiore ai 60 anni, svantaggio sociale con partecipazione a programmi di cura e assistenza certificati dalla pubblica amministrazione. Il ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, ha inoltre annunciato che sarà esteso anche ai soggetti coinvolti in percorsi di protezione dalla violenza di genere.

Le domande potranno essere presentate attraverso il sito dell’Inps e i patronati, mentre da gennaio sarà possibile farlo anche tramite i Caf. L’Adi sarà erogato per 18 mesi, con possibilità di rinnovo per ulteriori 12 mesi dopo una sospensione di un mese. L’importo massimo annuo è di 6mila euro, ma può essere incrementato in base alla composizione del nucleo familiare e alle necessità abitative. Per i nuclei con persone di età superiore ai 67 anni, l’importo annuo massimo è di 7.560 euro. I beneficiari dell’Assegno di inclusione dovranno sottoscrivere un “patto di attivazione digitale” sulla piattaforma Siisl (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa) e partecipare a un percorso personalizzato di inclusione sociale o lavorativa. Saranno tenuti a presentarsi per il primo appuntamento presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del patto e successivamente ogni 90 giorni per aggiornare la propria posizione. In caso di mancata presentazione, il beneficio sarà sospeso.

Alcune categorie, come gli over-60, le persone con disabilità, coloro con figli di età inferiore a tre anni o con tre o più minori, e le donne vittime di violenza di genere inserite nei percorsi di protezione, sono escluse dai vincoli del percorso. Tuttavia, riceveranno comunque l’indennità, considerandole indipendenti dal nucleo familiare in cui spesso si annida la violenza.