Mentre scuola e università proseguono la didattica con le lezioni online, il percorso della formazione professionale arranca. In alcuni casi è completamente fermo dall’inizio della pandemia di Covid-19, come quello degli operatori socio-sanitari (OSS) che si trovano nel limbo, a un passo dal completamento del corso bruscamente interrotto senza il vaglio di modalità alternative. Centinaia di studenti, alcuni al primo giorno di tirocinio, altri fermati a pochi giorni dall’inizio. La denuncia arriva da Manuel Orecchio, operatore OSA che aveva iniziato il corso per essere riqualificato in OSS.

“Io ho cominciato il corso a novembre 2019 – raconta – e alla fine di ogni modulo abbiamo svolto i test, tutti regolarmente superati. Poi è arrivato il Coronavirus e il corso è stato bloccato, così come i tirocini. Mi domando che senso abbia bloccare la formazione di questa professione, qual è il senso di non utilizzarci durante i tirocini con i giusti accorgimenti e le appropriate precauzioni. Siamo persone formate, siamo pronti. Parlo a nome di tanti colleghi che vogliono andare avanti. Le scuole e le università stanno continuando la didattica, e noi della formazione professionale siamo bloccati.”

Manuel non chiede che i tirocinanti vengano mandati in trincea negli ospedali Covid, bensì una risposta alternativa che prenda in esame, ad esempio, la possibilità di impiegarli presso pazienti affetti da patologie invalidanti, come i malati di SLA e di Alzheimer.

“Questo percorso – continua- è stato interrotto giorno 4 Marzo 2020 a seguito dell’inizio delle restrizioni adottate per contenere la pandemia del Coronavirus Covid-19. Mi ritrovo con grande orgoglio e piacere a rappresentare tanti colleghi corsisti che come me sono rimasti bloccati nei loro studi senza alcuna possibilità di completarli. Alcuni con un solo giorno di tirocinio, altri a pochi giorni dal tirocinio. Mentre tutte le scuole a tutti i livelli avanzano con le lezioni online e con le simulazioni, noi ci ritroviamo fermi senza alcuna proposta ne possibilità di avanzamento. In un momento come questo dove investire sulla sanità e sulla formazione a essa legata è fondamentale per fronteggiare le sfide presenti e future, noi chiediamo di terminare il nostro percorso di studi. Siamo aperti a tutte le possibilità che ci permettano di raggiungere il completamento della riqualifica in O.S.S. E’ la nostra vocazione, la nostra scelta di vita e siamo orgogliosi di aspirare a fare parte di questa categoria. Sicuro che si riuscirà a trovare una soluzione, spero di ricevere risposta dagli organi competenti.”