“Il mancato avvio delle attività previste dall’Avviso 8 è l’atto finale che sancisce definitivamente l’incapacità del precedente governo regionale di avviare un piano formativo. Il nuovo assessore dovrà farsi carico, in tempi brevi, di trovare una soluzione per avviare percorsi formativi che diano risposta ai giovani e garantiscano il personale del comparto, ormai fuori dalle attività, in gran parte licenziato e senza più alcun tipo di ammortizzatori sociali a cui fare ricorso”.
Ad affermarlo è Francesca Bellia segretario regionale Cisl Scuola Sicilia, intervenendo sulla vertenza della Formazione Professionale e gli impegni del nuovo governo. “Si avvii immediatamente un confronto responsabile, vero e serio. Lo chiediamo al neo assessore Lagalla, ma anche al Presidente della Regione Musumeci. Noi riteniamo che sulle prospettive della Formazione bisogna siglare un ‘patto sociale di responsabilità’. L’obiettivo comune deve essere ripartire subito con le attività e i servizi e nel contempo avviare un processo di profonda riqualificazione di tutto il sistema: dell’offerta formativa, dal funzionamento dell’assessorato, all’accreditamento degli enti gestori dei progetti, ai lavoratori del settore da ricollocare anche attraverso a piano di riqualificazione certificate”.
“Quello che stiamo vivendo è l’epilogo disastroso per un esecutivo che ha solo distrutto senza offrire un nuovo sistema moderno e più qualificato di Formazione Professionale. Un disastro sociale, amministrativo che lascia la Regione con il più elevato tasso di inoccupazione giovanile senza un minimo di offerta formative”. “Oggi non si può più perdere tempo, la Regione deve necessariamente mettere in campo proposte nuove e le risorse necessarie per avviare un piano formativo alternativo senza dimenticare i lavoratori, ormai ridotti alla fame e che, di fatto, sono stati gli unici a pagare le conseguenze di scelte scellerate e della mala gestio del settore”. La Cisl Scuola conclude, “Serve un patto dunque che assieme al reperimento delle risorse si può realizzare su tutte e tre le filiere del settore: politiche attive del lavoro, obbligo formativo e attività di formazione continua. Si mettano in campo misure di sostegno per il personale, per aggiornarlo, riqualificarlo e, ove possibile, accompagnarlo alla fuoriuscita. Si ricrei un sistema virtuoso che possa restituire alla Sicilia politiche del lavoro efficaci ed efficienti” .
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