“Collegare Palermo e Milano, due aree metropolitane a vocazione diversa e due grandi regioni della nostra Nazione, è l’occasione per rafforzare la relazione feconda e reciproca fra le due realtà, rafforzare capacità di dialogo e confronto su prospettive di crescita e orientare le azioni della Regione sul capoluogo per migliorare la competitività dell’Italia”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, intervenendo al “Forum Milano Palermo Genio Mediterraneo”, che si è svolto stamani al Teatro Massimo di Palermo, a cui hanno partecipato esponenti delle istituzioni pubbliche, i sindaci di Palermo e Milano e operatori culturali ed economici.
Palermo e la crescita
“Questa città sta facendo grandi sforzi – ha aggiunto il governatore – ha avuto momenti di crisi, ma sta iniziando un percorso di industrializzazione, cresce il Pil, cresce l’occupazione. Per l’area metropolitana di Palermo la Regione è intervenuta finanziariamente per quasi 700 milioni a valere sul Fondo sviluppo e coesione 2021-2027 che proprio in questo teatro, la scorsa estate, abbiamo sottoscritto con la presidente Meloni, ai quali vanno aggiunti investimenti europei, nazionali e regionali. Abbiamo tanti interventi in corso d’opera, fra cui la realizzazione del termovalorizzatore di Bellolampo, per il quale a brevissimo sarà pubblicata la gara per la progettazione, insieme a quello di Catania. Potremo liberare la Sicilia dalle discariche ma occorre accelerare il passo, fare di tutto perché Palermo raggiunga il target del 60 per cento di raccolta differenziata previsto, cosi da eliminare la spesa per l’invio all’estero dei rifiuti, produrre energia per la città e ridurre i costi per i siciliani”.
Le energie rinnovabili

In materia di impianti per l’energia rinnovabile, il presidente ha sottolineato nel suo intervento “la consapevolezza che la diffusione delle fonti debba contribuire alla riduzione del costo delle forniture elettriche per cittadini ed imprese, favorendo condizioni di mercato tali da rendere più vantaggiosa l’attrazione di investimenti. Purtroppo – ha proseguito Schifani – questo non accade ancora, e in tal senso avvieremo uno specifico confronto con il governo centrale e con gli operatori di settore per la drastica riduzione dei costi energetici della Sicilia chiamata a offrire il maggiore spazio per l’allocazione degli impianti. Oltre al piano energetico, l’impegno del governo regionale è crescente anche sul fronte del digitale. La Sicilia, e in particolare Palermo, costituiscono un hub della connettività digitale del Mediterraneo; l’obiettivo è quello di rafforzare il percorso proficuamente intrapreso adesso dalla Sicilia, che aveva maturato troppi ritardi in passato, nella convinzione che la transizione ecologica e la digitalizzazione siano mete ineludibili per la modernizzazione”.
Lagalla, Palermo città delle sturt up innovative
“A Palermo tra il 2023 e il 2024 le start-up innovative sono cresciute del 3,7% contro un crollo del 7% nel resto d’Italia e gli occupati sono cresciuti del 6,9%, oltre 4 volte la media nazionale. Palermo, dopo Milano e Torino, è la terza provincia italiana per assorbimento di competenze digitali. Dal 2023 National Geographic, nella versione del Regno Unito, incorona Palermo come luogo ideale per lo smart working insieme a Bali, Lima, Città del Capo e Antigua” ha sottolineato il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.
“La classifica compilata da Executive nomad index e diffusa recentemente dalla stampa nazionale ed internazionale – prosegue – mostra che Palermo è risultata la città italiana più attrattiva, 22esima, ma al mondo in una competizione le cui prime piazze sono contese da Abu-Dhabi, Miami e Barcellona”, ha concluso Lagalla nel suo intevento.
“Il settore in cui siamo più vicini con Milano è quello della transizione digitale, quello più lontano è la qualità dei servizi” ha aggiunto il sindaco, a margine del forum Palermo Milano. “Sul digitale, Palermo è riuscita a recuperare il ritardo rispetto ad altre realtà – ha continuato il sindaco – Sui servizi pubblici, invece, abbiamo bisogno di allineare i nostri agli standard medio o medi alti del nostro Paese, perché non possiamo immaginare di accogliere qui una comunità digitale se poi non diamo servizi, la gente si stanca”.
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