Il deputato regionale Totò Lentini, 59 anni, già eletto nelle passate legislature con Mpa e Udc, transitato in Articolo 4 e poi primo dei non eletti nella fila di Forza Italia alle regionali del 5 novembre 2017 con 4.850 voti e subentrato a Giuseppe Milazzo, eletto parlamentare europeo, passa con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.

L’annuncio lo scrive sulla sua pagina Facebook l’assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Manlio Messina: “Giorgia Meloni e Manlio Messina danno il benvenuto in Fratelli d’Italia a Totò Lentini, persona radicata sul territorio e che da sempre si batte per la sua comunità. La crescita del nostro movimento, da Nord a Sud, è l’ennesima conferma che stiamo percorrendo la strada giusta e che sempre più italiani stanno apprezzando la nostra coerenza, la nostra serietà e le tante battaglie che portiamo avanti nel loro interesse”.

“La mancanza di stimoli e di obiettivi di Forza Italia mi ha fatto riflettere su quale binario perseguire il mio percorso politico, da sempre centrato sui valori della famiglia tradizionale e sulla cristianità, valori fondanti della nostra identità nazionale – spiega Lentini – Anche per queste ragioni ho ritenuto di sposare il pensiero e il progetto politico di Fratelli d’Italia e di Giorgia Meloni. Deciso a non svendere i principi cardini della cristianità, del valore della famiglia e del senso del dovere nazionale, aderisco con assoluta convinzione a un partito che, come me, si ispira a una visione spirituale della vita e ai valori della tradizione nazionale, liberale e popolare”, conclude.

Germanà e Minardo alla Lega, Lentini a Fdi, sono, però, solo la punta di iceberg, ciò che emerge rispetto ad un movimento sotterraneo che agita gli azzurri dopo gli abbandoni di Catanoso, Pogliese e compagni a seguito dello scontro che ha preceduto le elezioni europee.

La rivolta interna in Sicilia è in corso anche se non si vede e adesso cresce il pressing su Berlusconi perchè qualcosa cambi nell’isola prima che sia troppo tardi. Non è un caso se dicembre è il mese delle annunciate elezioni dei direttivi. Oggi si è cominciato proprio da Catania e  Provincia.

Ma l’addio di lentini è ancor più significativo nel quadro politico di riferimento,. Totò Lentini, infatti,è uno degli uomini che pressava alle europee per dar spazio a Milazzo e arginare l’estraneo Saverio Romano. Il tema del confronto interno era l’identità azzurra ma è facile immaginare che l’elezione di Milazzo stesse a cuore anche al primo dei non eletti, proprio Lentini, che così è potuto tornare su uno scranno di Sala d’Ercole.

Un ritorno a Palazzo dei Normanni che però non ha garantito il livello di presenza azzurra ma adesso va a rinforzare le fila di Fratelli d’Italia anche se resta nell’ambito della coalizione che sostiene Musumeci per se non la si può definire una maggioranza.

Un altra defaillance che dentro il partito viene imputata al commissario Gianfranco Miccichè c he però resta l’unica guida possibile ad oggi. Lo scontro interno e sotterraneo si consuma su un asse Scoma-Falcone che però non sono in contrapposizione a Miccichè ma piuttosto fra loro. E proprio su questo dualismo sembra destinata ad infrangersi anche questa strada

Mentre gli azzurri cercano una nuova via Forza Italia continua a perdere pericolosamente pezzi

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