È stata operata stamattina la bimba di 3 anni che, lo scorso 23 maggio, è stata accoltellata – così come il fratellino di sette anni e la mamma – dal padre: il meccanico 35enne di Cianciana, in provincia di Agrigento.
Intervento alla mandibola
La piccola ha subito un intervento alla mandibola. I medici di chirurgia plastica dell’ospedale Civico le hanno rimesso a posto la frattura, provocata dai fendenti inferti, con un coltello da cucina, dal papà.
Fra qualche mese dovrà essere nuovamente operata perché dovranno essere rimosse le placche collocate stamattina, che potrebbero interferire con la crescita.
La prognosi rimane riservata
La piccina dopo l’operazione è stata riportata in Rianimazione, la prognosi resta infatti ancora riservata. Sta meglio, ma è ancora ricoverato il fratellino che, subito dopo il trasferimento a Palermo, ha subito due delicati interventi chirurgici: uno al cuore in cardiochirurgia e l’altro alla testa in neurochirurgia.
Durante quest’ultimo, i medici hanno dovuto estrarre la punta del coltello che, nel corso della folle aggressione fatta dal genitore, si era spezzata.
Lunedì scorso convalidato arresto del padre
Lo scorso lunedì, il gip del tribunale di Sciacca, Antonino Cucinella, ha convalidato l’arresto del meccanico trentacinquenne di Cianciana bloccato – dopo una estenuante opera di mediazione, fatta dal negoziatore del reparto Operativo dei carabinieri – con l’accusa di avere provato ad uccidere la moglie e i figli ed ha disposto la custodia cautelare in carcere.
Il fratello ha riabbracciato la mamma
Il fratellino di sette anni, che nei giorni scorsi si era risvegliato raccontando cosa fosse successo, ha lasciato alcuni giorni fa il reparto di terapia intensiva del reparto di cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale Civico di Palermo ed ha riabbracciato la mamma dopo essere stato trasferito all’ospedale Di Cristina, dove affronterà la degenza per i postumi dell’intervento chirurgico.
L’incontro con il figlio più grande, blindatissimo per il rispetto della privacy, è stato commovente anche perché i medici hanno voluto mantenere la sorpresa fino all’ultimo: la mamma è arrivata poco dopo l’ora di pranzo e quando il piccolo l’ha visto è scattato un abbraccio lunghissimo, poi sono scese tantissime lacrime da parte di entrambi. Lacrime liberatorie.
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