Sequestrata dal nucleo controllo attività produttive della polizia municipale di Palermo in via Albiri una baracca adibita alla vendita di frattaglie, il classico street food palermitano consistente in stigghiola e caldume, offerte al pubblico senza alcuna autorizzazione igienico sanitaria né tanto meno autorizzazione amministrativa.

La baracca realizzata sul marciapiede e quindi sul suolo pubblico è stata subito sequestrata e il titolare segnalato alla procura. Dalla consultazione della banca dati in uso alle forze di polizia si è scoperto che la baracca era già stata sequestrata e pertanto il commerciante è stato anche denunciato per violazione dei sigilli di bene sottoposto a sequestro.

Il precedente

La polizia municipale aveva sequestro, nei mesi scorsi, 80 chili di frattaglie ed interiori di animali che erano da poco state cucinate in un magazzino a Palermo senza il minimo rispetto delle minime norme sanitarie.

Una telefonata ha avvertito gli agenti della polizia municipale di quanto stava succedendo in via della Giarra. Qui un uomo di 67 anni C.G. stava preparando il cibo per essere commercializzato come street food nel capoluogo.

La carne appena cucinata era sistemata in alcuni carrelli ad asciugare per strada. I cibi venivano cotti in un bugigattolo in totale difformità alle prescrizioni sanitarie. Tutta la struttura è stata sequestrata e l’uomo è stato denunciato.

La scena che si è presentata agli agenti della polizia è stata sconcertante. In quella stradina nel centro di Palermo la carne destinata per lo street food era cucinata senza il minimo rispetto delle norme igieniche. Tutto era sporco e la carne si trovava adagiata in carelli della spesa sporchi.

Secondo quanto hanno accertato i vigili urbani quella carne sarebbe diventata la frittola venduta nei mercati storici dentro alcuni panieri e che piace tanto ai palermitani.

Sequestro di stigghiole nel quartiere Medaglie d’Oro

Sempre nei mesi scorsi in via Medaglie d’Oro a Palermo era stato multato un venditore ambulante di frattaglie. Al venditore  sono state contestate la mancanza di Scia sanitaria, la mancanza di tracciabilità, il cattivo stato di conservazione degli alimenti e l’invasione di terreni. Si è proceduto ad una pesante sanzione economica ed al sequestro di 50 chili di carne.

 

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