Emergenza freddo nelle scuole palermitane. Dopo i casi di ipotermia in classe, alla scuola elementare Emanuela Loi di Passo di Rigano, e all’Università di Palermo, ieri mattina hanno protestato gli studenti dell’Istituto Tecnico Economico per il Turismo “Marco Polo” di via Ugo La Malfa. Oggi, la dirigente scolastica Pasqualina Guercia, ha voluto spiegare tramite una nota quanto accaduto. Eccola.

“L’impianto di riscaldamento ha sempre funzionato, necessario intervento di manutenzione”

“A seguito degli articoli diffusi – scrive la dirigente scolastica – dalle più importanti testate giornalistiche locali, riguardo alla protesta degli studenti per il mancato funzionamento dell’impianto di riscaldamento nei locali scolastici dell’ITET Marco Polo di Palermo, la DS dell’Istituto precisa quanto segue:
L’impianto di riscaldamento ha perfettamente funzionato nel corrente Anno scolastico.
Il giorno venerdì 27/01/2023 è stato effettuato il rifornimento di gasolio e, come da prassi, si è reso necessario un intervento di manutenzione dell’impianto e di tutti gli elementi diffusori presenti nell’Istituto da parte di Ditta specializzata.
Tale intervento è stato programmato per la mattina di lunedì 30/01/2023 ed è stato completato alle ore 12:00 con conseguente riattivazione del riscaldamento in tutti i locali dell’Istituto”.

“L’impianto non è guasto o malfunzionante”

Prosegua Guercia: “Gli studenti hanno iniziato la protesta, alle ore 9:50, lamentando la mancata accensione dell’impianto; è stato spiegato loro che la Ditta era già in opera nei locali dell’Istituto per riattivare l’impianto stesso.
A partire da tale momento l’impianto è stato riattivato ed è perfettamente funzionante.
Pertanto si ribadisce che la notizia che l’impianto di riscaldamento dell’ITET Marco Polo è guasto o malfunzionante è del tutto priva di fondamento”.

Il primo caso di ipotermia a scuola a Passo di Rigano

L’impianto di riscaldamento a scuola è guasto e un’alunna di 10 anni dopo avere accusato un malore per il freddo è finita al pronto soccorso. E’ successo martedì scorso in un’aula della scuola elementale Emanuela Loi di via Dogali, a Passo di Rigano a Palermo, come detto.
La bimba, secondo una ricostruzione, aveva brividi di freddo e si è sentita male. Le maestre hanno informato la segreteria dell’Istituto che ha immediatamente avvisato i genitori. Così la piccola è stata accompagnata in ambulanza al pronto soccorso, dove i medici hanno riscontrato un leggero stato di ipotermia.
Quanto accaduto ha suscitato la rabbia dei genitori.

Tanti plessi in difficoltà

L’Amministrazione Comunale è impegnata nella risoluzione dei numerosi inconvenienti tecnici che continuano ad affliggere diversi plessi del capoluogo siciliano. Caldaie guaste, impianti da sostituire e mancanza di manutenzione da anni costituiscono problemi difficili da estirpare. Il guasto all’impianto di riscaldamento della scuola Loi è stato risolto, come comunicato dall’assessore all’Edilizia Scolastica Aristide Tamajo.

L’assessore Tamajo: “Scuola Emanuela Loi tornata alla normalità”

E’ proprio l’esponente di Giunta a fare il punto della situazione nel plesso della V Circoscrizione. “Nella scuola primaria Emanuela Loi la situazione è stata riportata alla normalità – dichiara Tamajo -. I tecnici dell’AMG Energia e gli operai della ditta privata affidataria hanno terminato i lavori. Questo ha permesso di risolvere il problema riguardante le fognature. Nonché di mettere in funzione l’impianto di riscaldamento. Lunedì mattina (cioè ieri, ndr) torneranno in via Dogali per verificare che tutto funzioni regolarmente”.

Il secondo caso di ipotermia all’Università

Sabato il secondo caso di ipotermia. E’ stata soccorsa una donna che stava seguendo le lezioni per i corsi di specializzazione per il sostegno che si tengono all’Università di Palermo.
Nell’aula 12 dell’edificio 19 della facoltà di Ingegneria in viale delle Scienze dove erano presenti 104 corsisti una donna si è sentita male a cause del troppo freddo. Un malore molto serio tanto che è stato necessario l’intervento dei sanitari del 118 che hanno trasportato la paziente all’ospedale Civico.
Dopo l’intervento dei sanitari i corsisti hanno protestato per il freddo e sono stati spostati in un altro edificio per proseguire le lezioni in un’aula riscaldata.

La replica dell’Università

“Abbiamo avviato un’indagine interna per appurare quanto sia accaduto e per prendere le dovute e necessarie misure in merito a questa situazione incresciosa ed inaccettabile – dichiara il Direttore Generale dell’Università degli Studi di Palermo, Roberto Agnello –. Stabiliremo tutti i livelli di responsabilità e la funzionalità degli spazi sarà ripristinata al più presto. Seguiamo con assoluta attenzione le condizioni di salute della corsista”.

Il disappunto dei corsisti paganti

Quanto è successo all’Università di Palermo è grave. Non è possibile essere trattati in questo modo. Da settimane chiedevamo aule confortevoli e calde per svolgere le lezioni. Non è ammissibile che una responsabile della facoltà ci risponda che se sentivamo freddo potevamo stare a casa o vestirci con abiti da neve. Sono corsi molto importanti quelli per il sostegno. Per tutti rappresentano la stabilizzazione lavorativa e non è consentita l’assenza perché altrimenti si perde il titolo”.
Chiedono rispetto i corsisti dell’abilitazione al sostegno che si svolgono all’Università di Palermo che hanno visto la collega andare via in ambulanza tremante e con le labbra nere. Sono in tanti a seguire le lezioni, oltre 2 mila corsisti e pagano a testa quasi 4 mila euro.

“In aula c’era freddissimo”

“Ci sono colleghi che vengono da diverse province e che partono da casa anche alle cinque. Si arriva e non si può entrare in aula prima delle otto. Si resta fuori ammassati al freddo. Nell’aula c’era freddissimo. A seguire le lezioni oltre alla collega cardiopatica finita in ospedale ci sono tante donne incinte che morivano dal freddo nonostante l’abbigliamento pesantissimo – aggiunge un corsista –. Si sta per ore e ore seduti nei banchi è davvero complicato studiare a quasi zero gradi. Poi dopo la protesta quello che sembrava impossibile prima si è avverato. Siamo stati spostati in un aula più calda. Andremo fino in fondo a questa vicenda. Se qualcuno ha sbagliato deve pagare. Attendiamo l’esito della indagine interna dell’Università poi decideremo il da farsi”.

Articoli correlati