Frosinone – Palermo: la battaglia legale tra i ciociari e i rosanero è all’ultimo atto. Ormai da giorni è attesa la nuova sentenza della Corte Sportiva d’Appello che dovrà riesprimersi dopo la “bacchettata” del Collegio di Garanzia dello Sport alla prima sentenza emessa.

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A parlare a BlogSicilia dell’iter giuridico che ha accompagnato la nota vicenda tra le due squadre, è stata la professoressa di Diritto Sportivo e Privato all’Università di Palermo, nonchè membro del Collegio di Garanzia dello Sport del CONI, Laura Santoro: “Credo che per la società di Zamparini ci sarà la classica vittoria di Pirro: molto probabilmente la Corte Sportiva assegnerà una penalizzazione di tre punti al Frosinone, ma da scontare nel campionato in corso”.

“Il Palermo, non ha più strade da percorrere, le ha provate tutte ma ha esaurito tutti i gradi della giustizia sportiva. Fra l’altro, il Tar ha respinto il ricorso perchè non è materia di sua competenza, sarà dunque improbabile che Zamparini possa ottenere un risarcimento, in quanto la giustizia sportiva non può emettere tali giudizi”.

Secondo l’esperta, il Collegio di Garanzia ha effettivamente dato atto al Palermo che la Corte, qualche erorre l’ha commesso: “Il Collegio (ultimo grado della giustizia sportiva) ha espresso la sua perplessità circa il comportamento del giudice federale. E’ stato sbagliato non visionare i video dell’incontro. Il giudice federale avrebbe potuto giudicare meglio, con più precisione, secondo quanto dichiarato nella sentenza del Collegio stesso”.

La Corte Sportiva si era disinteressata effettivamente del materiale audiovisivo dell’incontro. Il motivo? Secondo l’organo di giustizia sportiva, il lancio dei palloni in campo non rientra nei quattro punti per il quale è prevista la classica prova tv: simulazione che causa rigore, simulazione che causa espulsione dell’avversario, tocco volontario di mano al fine di segnare una rete, espressione blasfema.

Inoltre l’arbitro (La Penna) aveva visto ciò che era successo, di conseguenza aveva già giudicato in campo, secondo quelli che erano i suoi poteri. Sarebbe stato dunque invasivo del campo di competenza arbitrale, un giudizio ulteriore da parte del giudice.

Il Collegio di Garanzia dello Sport però secondo quanto detto dalla professoressa Santoro, fa notare che: “Non c’è tassatività sull’elenco di situazioni in cui è applicabile la prova tv. Cioè, il giudice federale avrebbe comunque potuto visionare il lancio dei palloni e prenderlo come prova, in quanto è palese una violazione grave del principio di lealtà sportiva”.

“Inoltre, il fatto è compiuto anche dai tesserati del Frosinone. Questa è un aggravante non da poco, considerando che ai soggetti dell’ordinamento sportivo, quindi anche ai giocatori, è richiesta una diligenza qualificata e non la diligenza del Bonus Pater Familias. Il fatto assume un peso ben maggiore”.

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Sulla sentenza del Collegio, però, la professoressa Santoro non ci vede chiaro e ammette: “Sono rimasta perplessa per un passaggio della sentenza. Il Collegio dice – la sanzione applicata dalla Corte Sportiva non è coerente. Ma ovviamente la punizione è da scontare nel campionato in corso e non nel torneo passato -. Ecco, quell’ovviamente non mi torna”.

“Il principio che vuol far valere il Collegio è quello del mantenimento del risultato cristallizzato. Cioè non può essere modificato ciò che è ormai concluso, in questo caso il campionato di Serie B della scorsa stagione. Ma io mi sarei aspettata una spiegazione più esaustiva, un ovviamente non significa granchè”.

Poi aggiunge: “Inoltre, cosa vuol dire esattamente cristallizzato? Allora anche i 3 punti di penalizzazione in questo campionato modificano qualcosa di cristallizato. Ovvero i risultati già ottenuti dal Frosinone in Serie A, anche queste sono situazioni già concluse. Un campionato non è solo il risultato finale, ma l’insieme di ogni partita”.

Da tutto ciò emerge chiaramente una disorganizzazione e una “confusione” che non fanno bene al calcio italiano. La giustizia sportiva ne sta uscendo con le ossa rotte, motivo per il quale lo stato (che non entra nelle decisioni di merito degli organi di giustizia sportiva), con un decreto dei primi giorni di ottobre, ha deciso di rimandare al Tar (che è estraneo alla giustizia sportiva) la competenza circa i ripescaggi in Serie B.

“Lo Stato ha chiaramente rotto il muro tra Giustizia Sportiva e ordinaria – commenta la professoressa Santoro -, è un fatto che non mi aspettavo. Sui ripescaggi di Serie B oggi si è espresso il Tar, accogliendo i ricorsi delle squadre che pretendono il ripescaggio. Adesso però toccherà a una commissione statale discuterne, tutto ciò è insolito”.

“E’ chiaro, però, che se il governo ha deciso così, è perchè ha trovato una giustizia federale che ha optato per un atteggiamento di chiusura davanti a qualsiasi “caso” si sia presentato sul tavolo. Questo atteggiamento di chiusura, di protezione, ha generato caos e probabilmente non ha garantito la corretta giustizia a tutte le parti”.

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