In seguito alle indagini condotte dalla Digos, che vedono coinvolti 47 lavoratori tra cui ex pip, assegnati dal Dipartimento regionale del lavoro alla Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, la Fials, Federazione Italiana Autonoma Lavoratori dello Spettacolo, manifesta la più totale fiducia nei meccanismi di verifica della Procura della Repubblica e auspica che si faccia chiarezza quanto più accuratamente e velocemente possibile sulla vicenda.
Ieri la digos della questura di Palermo ha scoperto i furbetti del cartellino tra 47 soggetti collegati all’orchestra Sinfonica Siciliana. Gli agenti di polizia, coordinati dalla procura, hanno eseguito a Palermo e nella provincia un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale con obbligo di presentazione presso gli uffici di polizia giudiziaria, emessa dal gip neo confronti degli indagati accusati di truffa aggravata in concorso n danno della Regione siciliana.
I provvedimenti coinvolgono 30 lavoratori “Ex Pip” appartenenti al bacino “Emergenza palermo”, assegnati dal Dipartimento Regionale del Lavoro a disposizione della Fondazione “Orchestra Sinfonica Siciliana”, con mansioni di pulizia, manovalanza, giardinaggio, servizio di maschera in sala, centralino e portineria. La misura è stata estesa nei confronti di 16 dipendenti della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, addetti all’area amministrativa, tecnica e alla direzione artistica e nei confronti di un soggetto, figlio di un dipendente della fondazione, che si è reso responsabile della beggiatura fraudolenta in favore del proprio genitore.
“Manifesto la più totale fiducia nelle indagini della Procura della Repubblica e auspico che si faccia chiarezza quanto più accuratamente e velocemente possibile – afferma Debora Rosti, vicesegretario della Fials di Palermo – a tutela del bene pubblico e di tutti i lavoratori della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana che, con serietà, professionalità e sacrificio, onorano ogni giorno il loro posto di lavoro e offrono un servizio culturale di alto livello”. “Non possiamo permettere – conclude – che una vicenda legata a un numero ristretto di persone, della quale i contorni e le dimensioni non sono ancora noti, getti pesanti ombre su una importante istituzione, un’orchestra di grande qualità come riconosciuto anche dagli ultimi prestigiosi direttori ospiti di fama internazionale, che sta continuando, anche in questo difficile momento, a provare e a produrre in streaming, fedele al suo compito di divulgazione culturale”.
L’attività degli investigatori della Digos svolta nei mesi di febbraio, marzo e aprile del 2019, grazie ai sistemi di video ripresa è servizi di osservazione e pedinamento, ha consentito di mettere in luce, anche nei confronti dei dipendenti della Fondazione “Orchestra Sinfonica Siciliana”, appartenenti al ruolo amministrativo ed al ruolo dei professori d’orchestra, una complessa rete di relazioni e di complicità tra soggetti, finalizzata alla truffa aggravata in danno dello Stato, in concorso tra loro.
“Esprimo massima fiducia nei confronti dalle indagini condotte dalla autorità giudiziaria e mi auguro che questa vicenda non venga utilizzata per screditare il prestigio della fondazione e dei suoi dipendenti, i quali risultano nella stragrande maggioranza dei casi estranei alla vicenda; i soggetti coinvolti sono in buona parte ex pip assegnati dal dipartimento regionale del lavoro alla fondazione orchestra sinfonica siciliana” sottolinea, Antonio Barbagallo, segretario della Fials di Palermo.
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